crepuscolare intesa tra versi e immagini.

crepuscolare intesa tra versi e immagini.

domenica 28 ottobre 2012

Bulloni d'acciaio e traversine di legno


Fiuto l’aria.

Novembre è ormai alle porte.
L’aspro del salmastro fagocita
ogni alito, ogni refolo gentile.

Come cane da trifola annuso.
Cerco nell'aria un profumo,
quasi un Dicembre precoce.

C’è bora stamane.

Mi ancoro con i sogni al molo
e osservo il vaporetto salpare.
La scia del motore racconta.

…sono binari quei solchi
che luccicano nella laguna
e alghe i bulloni d’acciaio
che serrano la nostalgia
alle traversine di quercia…

Anelo quel profumo rimasto
nelle tasche dei pantaloni corti
appesi al davanzale della vita.

…e resto lì inebetito
gli occhi spolverati
di zucchero a velo
e il sorriso racchiuso
tra dita di mandarino…

giovedì 25 ottobre 2012

Block notes disperso


Non ho preso appunti. La testa è vuota.
Attendo che i pensieri prendano forma
mentre inseguo una macchia sul muro
e svogliatamente m’immagino il profilo.

Sì, vorrei indietro quel mucchietto di ore
d’insonnia uccisa da un sonno artefatto,
di parole affastellate ai bordi dei pensieri
che sgomitavano per affacciarsi al foglio.

Quel sonno di pece ha rubato anche i sogni
le parole si rifugiano tra le spine dell’anima.
Ho perso il mio block notes dai fogli di cielo
dove scrivevo le notti colorandole d’azzurro.

Perché la neve sui capelli porta all'attesa,
si smette d’inseguire il tempo e si attende?
È resa incondizionata al divenire urgente
o comodo alibi l’adagiarsi sull'inevitabile?

Prenderò appunti. Se ritrovo il block notes.

domenica 21 ottobre 2012

Barena in attesa di un altro minuetto


Il verde riemerso dopo l’inattesa marea,
brilla come gel impomatato sulla barena.
Aironi dalle zampe gialle e nivee garzette
improvvisano un regale “pas de menuet”
mentre raffinati piovanelli dal gilet nero
con ciarliere pettegole fanno ala al ballo.

Il rosso del tramonto che filtra dal vetro
m’imporpora i pensieri rapiti dalla scena.
Il finestrino della corriera è il diaframma
che mi separa dalla fantasia, dalla realtà.
Ancora un sobbalzo sull'asfalto del ponte
poi la danza si dissolve in argentei riflessi.

Sono arrivato. Meccanicamente la mano
scosta la tendina e la laguna è alle spalle.
Ti chiamo, un altro diaframma si oppone.
Obliqui raggi di sole trafiggono gli occhi
e stridii di gabbiani sul canale offendono
la voce, mentre il cuore anela il minuetto.

Parlo invano. Non mi sento, non ti sento.

Come la barena sommersa dall'acqua alta
attendo la bassa marea per un’altra danza.

lunedì 15 ottobre 2012

Ali di cristallo e parole indigeste


ho la nausea.
sfuggo il monitor. soffoco la tastiera.

L’ultima volta che ti ho visto sedevi
sul ciglio d’una fioriera di cemento
allacciato ai tentacoli di un’edera,
adescato dai fiori della speranza.

Il volto segnato dalle troppe lune
compagne di notti di veglia coatta,
gli occhi riarsi di chi ha raccontato
anni di fantasmi in parole e carta.

Ai piedi, tra frammenti di crisalide,
un paio d’ali di cristallo abbrumato:
“Il mio tempo qui è finito. Tocca a te.”
e tornasti a cercar lune nel bozzolo.

ho la nausea.
gingillo tra le mani la mia fragilità.

al capezzale di questa pagina bianca
ali incrostate d’apatia dileggiano le dita.

[ho un mucchietto di parole inacidite
incastrate tra lo sterno e la giugulare
pencolano come sfilacci di carne frolla]

che me ne faccio di queste false penne
se non posso volare oltre la mia inerzia?

domenica 7 ottobre 2012

Quarantaquattro volte sì


[no. stasera non scrivo, voglio parlarti
sottovoce sussurro per non svegliarti
a mezza luce, la mano su di un fianco
inseguo il tuo profilo e non mi stanco]

Ai miei occhi gli anni
non han storia di te
sei rimasta la stessa,

Potrei sussurrarlo in rime all’infinito
eppure resto allacciato al tuo respiro.
Sulle labbra ho una raccolta di poesie
quarantaquattro pagine di già scritte.

generosa e caparbia
hai vinto le ingiurie
che dispensa la vita.

La notte è lunga, leggerò di emozioni
-piccole gocce di rugiada tra le ciglia-
Mentre aspetto l’incipit dell’aurora
scriverò una dedica sul frontespizio.

Quelle piccole rughe
che increspano il viso
-lievi sospiri della luna-

Ho mentito, come vedi sto scrivendo,
ché la vita ha altre pagine da riempire.
Non svegliarti adesso, voglio restare
in questi versi che ti parlano per me.

sono i sorrisi del tempo,
abbiamo scritto insieme
quarantaquattro volte sì.

*a Conny, nel nostro anniversario.

venerdì 5 ottobre 2012

Quasi foglie d'Ottobre


Quella ruggine crocchiante sotto i passi
-noi due le mani allacciate lungo il viale-
è ricordo scolorito dal sale acquamarina
della laguna ingorda che fagocita il cuore.

Nel cauto incedere sul selciato sconnesso
il rumore che c’insegue è nota conosciuta
mano nella mano come allora sorridiamo
degli inverni che s’affacciano negli occhi.

Sembrano platani quei lampioni e le luci
sono fronde lungo un viale immaginario.
Si riflettono nel canale come scaglie d’oro
che l’abbraccio della laguna arrugginisce.

I passi crocchiano. Quasi foglie d’Ottobre.