crepuscolare intesa tra versi e immagini.

crepuscolare intesa tra versi e immagini.

mercoledì 29 maggio 2013

Chiocciola indecisa


Una striscia argentea sulla ruggine del poggiolo  
disegna il zig zag, il cauto andare della chiocciola.
Marrone, terrigna e prataiola procede a fatica
stupisce la vista, sorprende a due passi dal canale.

(Com'è finita quassù?)

Chissà se esiste un dio delle chiocciole -penso-
quelle antenne paiono esili braccia protese,
mani giunte in preghiera alla ricerca della via
del percorso dissipato dopo il lento divagare.

Pare soma insopportabile la casa che trascina.
-peso inevitabile che la natura le ha regalato-
Nell'imbrunire del grigio che stasera opprime
la chiocciola s’eclissa lentamente nell'edera.

Non ho antenne da protendere al cielo -ormai-
il tempo ha spento l’argento del mio cammino.

Chiocciola indecisa, dove poserai la soma?

lunedì 20 maggio 2013

Occhi di serpente


[il rumore di ossa spezzate
è sinistro rotolare di dadi
occhi spenti bucano l’attesa
e inseguono perfidi cubetti
l’aurora nella notte/asfalto
è marciapiede di periferia]

-è azzardo che torna prepotente?-

Non ho mai vissuto due volte la vita
sperando che fosse mano propizia -ora-
al limitar del tempo che mi è concesso
lancerò la sfida e rotoleranno i dadi -ma-

-la fortuna ha occhi di serpente-




domenica 19 maggio 2013

Nati orfani


A tre passi del traguardo
com'è che ci siamo persi
e all'arrivo della maratona
non abbiam trovato il filo?

Noi nati orfani…

[orfani del ‘68
orfani di Berlinguer
orfani dell’ideale
orfani della sinistra]

-figli di un’utopia matrigna-

Battiti di un cuore ingenuo
impietrito dall'arroganza
del mondo, novello Ugolino
che divora i disperati figli.

…orfani di noi stessi.

giovedì 16 maggio 2013

Sembrava rosolio, è aloe


[seduta là, in fondo alla sala
gli occhi bassi sulle ginocchia
timidamente arruffa la gonna
con arte sorride tra le ciglia]

-traluce rubino nel cristallo-

Il passo non ha cuore né ritmo
ti avvicini, la inviti, arrossisce.
Trema il bicchierino tra le dita
è inganno la rosa che avvampa.

Come sempre il ballo termina
proprio quando sai apprezzarlo.
Ora sai ballare, ma che importa
se t’ha lasciato amaro in bocca?

-sembrava rosolio, la vita-

sabato 11 maggio 2013

Una fiaba bugiarda


Vorrei…

qualcuno che mi dicesse una bugia
narrando una fiaba in calzoni corti
appeso il mio cuore a un palloncino
lasciandomi occhi al cielo a sognare.

Contro i vetri tintinna lo scrosciare
il temporale dà voce alla calle afona
e una malinconia infinita è presagio
di una claustrofobica paura del buio.

Gelida badante dell’età della ragione
mistifica la storia, scandisce il tempo
indossa la corazza del cinico istrione
recita indifferente l’attesa del dolore.

Non so più le fiabe, ho perso le parole
nel canale galleggiano storie senza età
quel fiore sul poggiolo è sopravvissuto
da lui attendo il conforto di una bugia.

…e la paura parrebbe coraggio.

venerdì 10 maggio 2013

Silenziosa armonia


Quando le parole si vestono di bistro
e i cenni fugaci son stormire di ciglia
quando un baleno folgora l’alabastro
e i tuoi occhi mentono sagaci sorrisi.

-è intesa-

Le frasi non dette sono inutili orpelli
io e te come riflessi dello stesso mare
l’attesa non segue una rotta prefissa
è un frammento di luce sulla spuma.

-è intesa-

E allora il respiro spezzato del domani
non ha bisogno di racconti zuccherini
il lampo che traluce e precede il tuono
è miccia spenta, inutile ammonimento.

-di silenzio-

sabato 4 maggio 2013

Io che sapevo nuotare


[Io sì che sapevo nuotare
non mi sono mai voltato
a contare i passi dispersi.
Il mare è una lavagna blu
le orme -gessetti spuntati-
stridono nel far di conto.]

Ti racconterò -tra respiri spezzati-
di un viaggio senza alcun bagaglio
con un ticket vinto al botteghino
di un baro del gioco delle tre carte.

Appoggiata al nero di una sottana
la ruggine della falce brilla ancora
e il ghigno di una luna meretrice
agghiaccia lo scandire dell’attesa.

Prima che la pece mi inghiotta
apri le braccia, prenderò il largo.

E ricorderò che sapevo nuotare.