crepuscolare intesa tra versi e immagini.

crepuscolare intesa tra versi e immagini.

mercoledì 19 ottobre 2016

Quel tram numero 68

Non so come possa essere successo
ma il tempo si infilò di soppiatto
tra le pieghe e i recessi del respiro
dilatandolo a dismisura, tant’è vero
che ancora adesso viviamo l’apnea
di una eterna, dolcissima poesia.

Non so se il controllo ci colse in fallo
se il biglietto fosse scaduto o farlocco
so solo che obliammo fermate -e ora-
vacilliamo allo sferragliare della vita.
Ma il viaggio meritava la baldanza
e l’incoscienza di due cuori bambini.

Fu dolce salire su quel tram -allora-
nell’aria le note di un vento di pace
spazzando le incertezze del domani
ti cullavano con splendide utopie.
E il sorriso nel mare dei tuoi occhi
non fu marinaio, ci sostiene tuttora.

No, noi non scendiamo -non ancora-


mercoledì 12 ottobre 2016

Ballade du Pierrot Lunaire (poème de doléance)

Lascia che io sia per una volta ancora -l’ultima-
la maschera che più mi s'addice e più mi veste.
Lassù hai compagnia, le stelle sfoggian lustrini
e l’amante tuo Sole s’è eclissato rosso d’invidia.

La pista è deserta stasera e le tripoline attonite
paion come braccia scheletriche protese al cielo
attendono che il cannone -orbo della sua dama-
erutti fiamme e lapilli come Vulcano ingannato.

(la Donna Cannone s’è persa lassù fra le stelle
ora di lamé e lustrini vestita recita a soggetto)

Oh, guardiana dei sogni di noi lunatici erranti,
tu che conosci le strade che portano al delirio
ferma questo mio cuore colmo d’un -amor fou-
e guida il mio lamento verso crinali più sereni.

Preso da un vento sconosciuto e ammaliatore
ho dedicato versi e ululati -tu mi perdonerai-
colmi d’amore e passione talmente incatenati
che la dama scapigliata accolse con un sorriso.

(Eolo s’è chetato, più non trasporta il mio dire
e la dama è oramai una flebile brezza gentile)

Lascia ordunque che io sia il Pierrot Lunaire
che declama alle stelle la sua ultima canzone,
ho colto il verso dimenticato in questa poesia
e lo voglio dedicare a te mia confidente amica.

La chanson c’est fini, rien ne va plus.

(la Donna Cannone non è più tornata)

Pierrot Lunaire
olio su cartoncino 30 x 42

domenica 2 ottobre 2016

Accadde così, una notte

Così, quasi fosse inevitabile
mentre l’acciaio mordeva e bucava
il refolo fuggiasco recitò sospiri
che lusingarono la notte morente.

Eppure pareva indistruttibile
quella corazza temprata dagli anni
ma l’anelito, un verso, la poesia
furono bastanti a darti ali inattese.

Così, quasi fosse un aliante
mentre il sogno librava sul dolore
la corazza come pupa inanimata
restò appesa alle paure del passato.

Eppure pareva impossibile
oltrepassare la caligine della neve
le certezze degli antichi tratturi
per riscoprire l’amore dimenticato.

Così, quasi fosse giorno.