crepuscolare intesa tra versi e immagini.

crepuscolare intesa tra versi e immagini.

mercoledì 20 giugno 2018

Atelier


Ho vestito il tuo sorriso per così lungo tempo
e i pochi strappi -subito ricuciti- che sarto l’amore!

Ho calzato le ali del desiderio leggendolo nei tuoi occhi
sottolineandone -in rosso i momenti- che maestro l’amore!

Ho scritte millanta versi, dipinto sogni impossibili
colori, parole e cuore -mix di emozioni- che ruffiano l’amore!

Ho perso il conto delle lune discinte e inconsolabili
alienate nelle mie notti bianche -pensandoti- che abaco l’amore!

Ho voluto infine scriverti perché possa vestirlo ancora,
calza a pennello -nonostante gli anni- impareggiabile l’amore!

È il mio vestito migliore -sulla passerella della vita-

Applausi.



sabato 16 giugno 2018

Niente di più


Non ho più niente da dire, da dare
su questo foglio avvizzito, stanotte.
Sabbia tra le lenzuola la tua ombra
che m’insegue sul bianco soffitto.

Avevo nuotato allora controvento
-io, vela lacerata dallo tsunami-
delle emozioni straripate nel cuore
ma la rotta alla fine s’è affogata.

Davvero l’ancora s’era incagliata?

[ho barattato quattro versi decrepiti
per una scatola di colori rinsecchiti
ho perso metro/misura del racconto
e il bianco sa di giallo stantio e avito
sì, potrei cullarmi rannicchiandomi
tra il cuore e l’anima come un tempo
ma passerei secoli d’ignavia barando
e mistificando il dolore con la paura]

Non ho più niente da chiedere
a questo tempo annoiato, insonne.
Un tordo mattiniero e imbolsito
ha perso pubblico e palcoscenico.

-ma canta, niente di più-

Un gabbiano arrochisce lontano.

"Il Pensatore" A. Rodin
immagine elaborata

domenica 10 giugno 2018

Carta vetrata


L’ultima volta
che incrociai l’azzurro
fu un lampo obliquo
dei tuoi occhi nei miei.

L’ultima volta
che dipinsi l’azzurro
fu un blu oltremare
di farisaico pigmento.

Cambiai la tela,
fu uno sbaffo riarso
d’acquerello assetato
su un foglio di carta.

Vetrata.


*illustrazione da Web