“ho mani troppo
piccole, vuote di parole
han colto troppe
lacrime essiccate al sole
hanno dipinto angeli
con ali d’aquilone
e han diretto il
coro dell’ultima canzone”
Ho passato la notte a interrogare le mani
queste mie assurde appendici dell’anima
piccole -ma vetuste ormai nel disincanto-
orfane di voci bastanti a celarne il pianto.
Sai, ormai le parole rifuggono dalle dita
non vogliono essere complici di misfatti
e gli occhi afoni di immagini e metafore
versano lacrime di rancida gommapane.
“ho mani ormai sfinite
d’inseguir poesie
han teso tante
trappole nel contar bugie
hanno alienato l’oro
per truccare versi
accarezzato invano
cieli ormai dispersi”
Sarà poi colpa delle mani?