crepuscolare intesa tra versi e immagini.

crepuscolare intesa tra versi e immagini.

venerdì 14 giugno 2019

Se fossi plastica mi riciclerei


Se fossi plastica mi troveresti nella differenziata


o sulla rena ad avvelenar granchi e bagnanti, poi
l’onda insipiente mi rapirebbe per fuggir altrove
a sparger altre venefiche molecole di eterno odio.

Se fossi plastica altro non patirebbe il mio cuore
ora che abita conficcata nel mio petto e sollecita
battiti regolari alla luna, abusato disco monouso
che l’umanità occhieggia come discarica ventura.

Se fossi plastica, infine, cesserei di violentar versi
guarderei innamorato ogni inutile orpello umano
chiamandolo per nome -quasi madre dei Gracchi-
e reciterei così l’ennesimo insulto a madre natura.

Se fossi plastica mi riciclerei. Mi riconosceresti?

Forse servirebbe un altro mondo.

mercoledì 20 marzo 2019

Pochi istanti fa


Eppure poco tempo fa mi sorridevi tra i versi discinti
tu, Musa referente delle mie infantili fughe dal tempo.

-ma ho il cuore a spigoli-

Mi chiedi quando
avrò bastante azzurro tra le dita per dipingere un cuore
senza le aritmie o frenetiche rincorse a ricordi bambini,
sfregando con ansietà immaginarie lampade di Aladino
sottratte di nascosto alle pieghe di una notte senza luna.

-ma il cuore spigola-

Mi chiedi conto
di una vita trasognata attraversata da fantastiche visioni
viaggi nel tempo dondolato sul tuo seno -comodo sedile-
di un treno passato e perso per ignavia e superba accidia,
dei biglietti giocati e persi sui marciapiedi della fantasia.

-pochi istanti fa-

Mi sono reso conto
che il sogno non può protrarsi oltre nella mia dicotomia
che dovrò accettare l’ondivago estro che nega la ragione
che senza di te -poesia- anche i pennelli tristi scolorano
che la vita è una tela bianca e che viverla è il capolavoro.

Fino a quando non la imbratti.

Provaci.



"Change"

Acrilico, pennarelli e inchiostri
su cartoncino 35 x 50