crepuscolare intesa tra versi e immagini.

crepuscolare intesa tra versi e immagini.

martedì 31 ottobre 2017

Cuore a colori, odio e amore?

Cuore a colori, illusione vespertina?
È come rovistare ansiosamente nelle tasche disattente
di un vecchio, frusto paio di pantaloni smessi da tempo
sperando di trovare l’oro come alla fine dell’arcobaleno.

Cuore a colori, ritratto di un amore?
È come rovistare nella polvere degli stipetti dell’anima
tra orologi sempre in ritardo, anelli di catenine attonite
e tavolozze ingorde -colori violentati al limite della vita-

Cuore a colori, ex-voto all’eterno?
È come rovistare nella cassetta custode delle elemosine
alla vana ricerca di un’assoluzione che spenga l’incendio
che i ricordi appiccano ogniqualvolta vengono sollecitati.

Odio e amore, parole sputate sulla tela?
È come dipingere versi senza colori -emozioni spuntate-
nella confusione di intenti e voglie inespresse -tentativi-
e tu che mi guardi precipitare nelle gore dell’indecisione.

Odio e amore, cuore a colori?

Bastarda esitazione.

*foto dal web

giovedì 19 ottobre 2017

Ricordi?

Ricordi?

No, non farmi questa domanda,
è uno sterile mantra che odio.
Soffoca la mente nell‘ovatta dei sensi,
nel muro di gomma di cerei visi,
costringe inutili sforzi nella ricerca
di piccoli, volatili, irrilevanti particolari.

E già un’ala traversa di gabbiano
sequestra la mia attenzione -distratto-

No, non raccontarmi ancora bugie
i ricordi non leniscono tutti gli errori,
ma celano le virgole che incidono
le pagine d’amore scritte negli anni
-d’altronde  la polvere non affoga tutto?-
Annuisco mentre la mente annaspa.

E già un volo spaventato d’alzavole
seppellisce la mia attenzione -smemorato-

Era ieri. Eppure pare un tempo lontano
dicono sia prerogativa della vecchiaia.
Poco importa, voglio ricordare -ricordarti-
non ho messo ipoteche sul futuro
d’altronde vivo e viviamo il momento
a che pro straziare il tempo che rimane.

E già un minuetto d’aironi cinerini
ammutolisce d’applausi la laguna -rapito-

Sì. Ti amo.

*in occasione del 49° anniversario









mercoledì 11 ottobre 2017

Quando parlai alla luna tutti mi presero per pazzo

Portami via.
Portami via quando sarà lieve il mio peso sul tuo cuore
non graverò e sarà facile accompagnare il mio tragitto.

Sarà il mare.
Sarà il mare che accoglierà i miei pensieri, i miei perché
tutte le irresolutezze lasciate in pegno al tempo esattore.

Lo sa la luna.
Lo sa anche la luna e stupiva stanotte -mentre incidevo-
queste poche parole picchiandole furiosamente sui tasti.

Ad alta voce.
Lascio questi versi a chi saprà leggerli al respiro del mare
a chi reciterà e ammaestrerà le onde attonite con la voce.

Pochi versi.
Pochi versi che nasconderò al tuo sguardo mentre la luna
sorride come si fa a un bimbo colto con le mani nel sacco.

In questa notte di poche stelle e tanta luna
ti vorrei mia per poche ore su questa cuna
mentre mi stringi e mi soffoca la tenerezza
lascerò che il respiro rimanga dolce brezza.


Ma il cuscino sarà vuoto e la luna racconterà che ero pazzo.


sabato 7 ottobre 2017

Dove sei mia poesia?

Vorrei avere gambe e fiato per andare oltre
per attraversare i tratturi e scalare il monte
-là dove sei fuggita-
ma l’orgoglio e timide intenzioni si alleano
mi bloccano e lasciano appeso tra i se e i ma.

Dita disubbidienti, assassine rifiutano i tasti
cerco rifugio nelle tele e tra i colori confondo
-stupida illusione-
Parole e versi dimenticati lamentano invano
reclamano la tua presenza, senza l’oltre tace.

Vorrei rincontrarti qui, tra il bianco e il nero
Musa della mia tastiera delle tele tormentate
-ancora la mano trema-
segni e colori provvisori cercano una quiete
difficile chetare un’anima bucata dalla spina.

Ho ancora cuore versi, colori e sorrisi, ma tu

-dove sei mia poesia? -


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