crepuscolare intesa tra versi e immagini.

crepuscolare intesa tra versi e immagini.

giovedì 31 luglio 2014

Gibigianna crepuscolare

Ora la laguna all'imbrunire sembra
carta d’argento ciancicata, sgualcita.
Lo sguardo spazia oltre i panni stesi,
incontra gli umori, i colori della calle.
Coriandoli di vita di un’Italia ancorata
alla mammella di una terra matrigna.

Il poggiolo è un satellite sospeso lassù
e lo stivale è di pan di spagna fradicio
che sbriciola pian piano nel sale amaro.

-colma d’ignavia la zuppa mediterranea-

L’uggia che m’assale è figlia del vento
refoli che sfibrano l’anima, che potano
senza pudore le fronde del mio cuore.

Ora le voci che salgono, che rimbalzano
sono brusio indistinto di mille campanili
e i piccoli egoismi crescono incontrollati,
coprono con arroganza le grida di dolore
che la risacca becchina vomita sulla rena.
Coriandoli di voci di un’Italia sbriciolata.


lunedì 28 luglio 2014

Vivere è una metafora

Oggi vorrei fosse già domani
quel giorno, quel tuo sorriso.

Oggi vorrei fosse già l’attimo
quel mio averti qui d’accanto.

Esercizio vano quell'anelare ardente
ho visto scorrere stagioni come cirri
compressi tra due tavole blu cobalto
e poi sfuggire al limite dei tuoi occhi.

E il racconto del domani è già storia. 

Perché la vita è metafora del tempo 
è un attimo sospeso tra cielo e terra.


giovedì 24 luglio 2014

Sveva e la sua metà di cielo

Piccola Sveva ti voglio raccontare
la metà del cielo che t’appartiene.

Pretendila, è tua.

Avrai occhi taglienti di diamante
parole aspre di fragole immature
nei sorrisi candidi di perle infilate
il fiero cipiglio vestito di dolcezza.

Avrai il cielo azzurro degli aquiloni
e il rosa dei tuoi sogni sulle loro ali
voleranno liberi lassù senza recinti
se saprai guidarli con mano sicura.

Difendila, è tua.

Della metà avversa ne farò una fola
orchi e uomini neri moriranno tutti
col tempo come ricordi di bambina
al mattino del tuo diventare donna.

Piccola Sveva nel tuo nome è la luce
della metà del cielo che t’appartiene.

*dedicata a Sveva la mia nipotina

giovedì 17 luglio 2014

Precario graffito nel cielo di Gaza

Ho messo all'incanto due occhi di brace
un pugno di sabbia, una kefiah laureata
una kippah corrosa da ancestrale simun
due giochi incoscienti di lacrime attigue.

(ha cassetti ricolmi dell’odio mistificato
il canterano dell’antica ipocrisia europea)

Ho cercato la madre di questa ira abietta
barava per strada i suoi torti per ragioni.
Sull’eterno sudario di questa povera terra
sono impresse le tracce dell’indifferenza.

(ha cassetti con alamari e tiretti di cedro
l’omertoso custode dei silenzi prezzolati)

Granelli di sabbia raggrumati negli occhi
come acini di sangue di rosari analfabeti
e mute preghiere a un Dio misconosciuto
hanno bestemmiato l'orrore delle bombe.

(ha cassetti di menzogne e Dei da citare
per blasfeme discolpe di atroci vendette)

Ho messo all'incanto anche la mia anima
-ho occhi ormai stanchi tra ciglia di pietra-
se il mondo aprirà i cassetti alla speranza
l’ipocrisia seppellirà tra macerie di parole.

(l’odio alienato diverrà gessetto d’artista
il graffito precario artiglierà le coscienze)


domenica 13 luglio 2014

Spritz, Pastis e assenzio pei ricordi

…Parigi, 1983…

È pigro lo scorrere della Senna stasera
e il suo riflesso nel Pastis è un ologramma.
Sei bella come non mai nei pois del tuo cotone
mentre sorseggi felice la tua Perrier e sorridi.
L’aria tutta d’intorno alla brasserie ti abbraccia
danza insieme a te sulle note dell’organetto
e ti trasporta magicamente sul Bateau Mouche.
E ora si va, sull'onda dei ricordi, scivolando
dolcemente verso l’Ile de Saint Louis…

…Chioggia, 2014…

Il vociare del Corso ci richiama alla realtà,
lo struscio serale ha aperto le danze e dalla laguna
sale il lamento sgraziato di un gabbiano in amore.
Guardo un po’ deluso i nostri ricordi sciogliersi
come il rubino dei cubetti di ghiaccio nel bicchiere.

…incrocio il tuo sorriso…

E sì, per te la vita è sempre un bicchiere mezzo pieno,
forse sarà per questo che è così difficile disunirci,
ci completiamo perché io lo vedo sempre mezzo vuoto.
Sorrido, chiudo gli occhi, e mentre il brusio sale dalle calli
il Bateau Mouche passa sotto Pont Saint-Michel.

…alzo il calice e mi affido all'assenzio.

sabato 12 luglio 2014

E' per te, nonostante Babele

Ha una livida luce sinistra
questa falce di luna stanotte
dà algidi riflessi negli occhi.

(pensieri cavatappi vìolano
lo strapuntino blu cobalto
e i fori rimandano gemiti)

*****

Ho attraversato la laguna
a volo d’angelo sorvolando
le piccole onde corrucciate
alla ricerca dello sberleffo
di luna che ostenta l’abito
lucente di piccoli asterischi.

Gelidi aquiloni d’alluminio
avvinti alle nuvole da catene
-arazzi di lampi premonitori
nel cielo pece di questa notte-
poi fiori di calicanto in riga
come beghine in processione.

*****

Ho perso traccia delle parole
tra le rovine dei miei sussurri
in questa folle Torre di Babele.

(emozioni tradiscono il respiro
-ma il cuore ha ancora voce-
e gli occhi mentiranno i lustri)

Nonostante Babele, auguri.














mercoledì 9 luglio 2014

E oggi scrivo per me

Per questi miei anni, settanta carte aggrinzite
dozzinanti di un mazzo truccato che il tempo,
attonito baro di professione, ha gettato all'aria.
Il Jolly m’aveva sorriso per ben tre volte di fila.

E questo non era ammissibile. Non per Crono.
Raccolgo le carte sparse sul molo -sprezzante-
Nume spietato, carnefice dei tuoi stessi aborti
oggi t’ho fregato, il meglio deve ancora venire.

Sogghigno nuovamente, mentre l’ultimo jocker
s’inabissa e il retrogusto è nodo alla gola, ansia.
Non dirò mai che stavolta la mano era truccata  
questa è un’altra storia, non m’importa, sorridi!

Ok, un’altra mano. Do io le carte?