crepuscolare intesa tra versi e immagini.

crepuscolare intesa tra versi e immagini.

martedì 31 luglio 2012

Falene rosse e sabbia


vento. mare grosso stamane.
la sabbia che sale incipria i visi,
gratuito make-up cela le rughe.
osservo scampoli di terza età
arrancare sul bagnasciuga.
mani cemento dietro la schiena
e sorrisi ipoteche di pensione.
aquiloni. falene rosse s’agitano.

-istantanea balneare-

mano nella mano sulla rena
riempiamo le stesse orme
io e te, piccolo ansioso uomo
che oggi mi accompagni.
sì, vorrei rovesciare le parti
interrompere la clessidra,
inseguire orme su altri arenili.  
un altro tempo. non è bastato.

-un miraggio color seppia-

il desiderio è un attimo. flash.
la sabbia, rigagnoli sulle gote,
inesorabile affoga i ricordi.
vento. mare grosso stamane.

-falene rosse. appese-

martedì 24 luglio 2012

Lenzuola di lino e sciacalli afoni


ho intriso di dolore altre lenzuola
quando l’urlo dello sciacallo
raggrinziva il sorriso della luna.
quando tra le pieghe della notte
attendevano pensieri sicari
-lame affilate d’anima inquieta-

stanotte no.

attendono lenzuola di lino. candide.
mentre la luna filtra dalle imposte
e il soffitto è volta stellata -blu-
mi tieni per mano. sorridi.
ho visto altre estati avvolte -ieri-
in roventi lenzuola come sudari.
mancava il tuo sorriso. le tue mani.

stanotte no.

ora la luna è pelle di bambino.
anche gli sciacalli tacciono.

sabato 21 luglio 2012

Pantofole di legno e zoccoli di lana


non ebbe misura il tempo che passai
accovacciato sulla riva del Lete.
Crono era il cadavere che attendevo
ma la clessidra ammutolì nell’irreale.
un ammasso informe attraversò
ciondolandosi nelle acque dell’oblio
riconobbi terreo il mio sembiante.
Il tempo mi aveva fottuto ancora.

Panta rei.

quante volte in tutti questi anni
mi sono trovato assemblato a fatica
per attraversare lo stesso fiume.
inghiottito dai medesimi mulinelli
dimentico di me e della mia meta
in balia di correnti e gore assassine.

quanti vascelli di carta tremebondi
e zattere di dolce pan di zucchero
e catamarani di zolfanelli colorati.
ogni seducente arte navale fu spesa
per iterare la fuga, noi dimentichi
delle acque dispensatrici di sogni.

all’approdo il sorriso ebete infilava
zoccoli di lana, puntuali al ritorno
mostravamo le piaghe inevitabili
che i tratturi annosi dispensavano.
stanco al desco, novello Polifemo,
una sola pietanza mi allettava, tu.

indossando pantofole di legno
-piccoli navigli improvvisati-
fuggivi dalle profferte amorose
e in un sadico gioco mi alienavi
accovacciato sulla riva del Lete.
in attesa del rientro da te stessa.

Panta rei. un aforisma.
una filosofica incazzatura.

giovedì 19 luglio 2012

68. (mutazioni genetiche in corso)


poi,
diciassette anni bisestili
parimenti giorni epagomeni*
modificarono poco alla volta
geneticamente il mio aspetto.

poi,
nel gioco di flussi e riflussi
diciassette maree lunari
sanarono piaghe illividite
dai riflessi salini delle onde.

sono un granchio violinista.
ogni volta replico l’assolo
alla prima dello spettacolo
allestito nell’anno bisestile.

sessantotto granelli di sabbia
-silice pesante tra chele dolenti-
tracciano solchi sul carapace
nelle fughe sghembe dalla vita.

perso nelle gore matematiche
di mutazioni genetiche in corso
concludo con un trillo satanico
insabbiando il violino canuto.

*giorni supplementari


martedì 17 luglio 2012

Mattinata accartocciata


è amaro catrame
questo caffè stamattina.
senza macchia nero
bitume che asfalta la gola.

poca gente in giro.
il corso ingombro di stand
lava i ricordi notturni.

tavolini spogli come attrici
di burlesque attendono
pensionati insonni ai deschi.

il sole incattivito sgambetta
l’allegria della brezza.
tovaglioli di carta planano.

-bianche falene ubriache-

seduto al tavolino accartoccio
questa mattina senza zucchero.
l’anima è una bustina bucata.

domenica 15 luglio 2012

Like Zabriskie Point


oh, no. non voglio scendere
da questa nuvola. sali anche tu.
sarà un viaggio meraviglioso
alienare tempo al suk dei sogni.

è lama di luce
tagliente acido. blu.
metà del cielo
sparato nelle vene.
è uno sballo. tu.

una partenza senza check -in
un solo bagaglio a mano
l’anima acquistata al “duty free”.
finirà presto questa vacanza.

-o forse no?-
Heart Beat, Pig Meat
il vinile dei Pink Floyd
sta andando a manetta.
brividi scaldano il motore.

[non abbiamo corso la vita a cavallo
di uno strepitoso chopper decorato.
abbiamo viaggiato anni incatenati
sul nostro cinquantino truccato.]

so, baby, let’s go again! 

sabato 14 luglio 2012

Maudite étoile di un antico carillon!


Sulle note sfibrate di un vecchio carillon
le punte sfondate delle scarpette rosa
danzano un improbabile bolero raveliano.
Nel gioco di specchi che il tempo propone
il tulle lacerato non cela la rossa malizia
e il caleidoscopio si compone nella vampa.

[le punte non reggono il peso degli anni
e lo specchio rimanda una tela di Botero]

Passi elefantiaci sfiatano le ultime ore
l’étoile attempata del carillon della vita
crolla nel fragore del tempo in frantumi.

La dernière pirouette.

Merde!


domenica 8 luglio 2012

Fragole rosso sangue


sarà un brindisi.
quattro gambe incrociate
sotto un tavolino
di un bar qualsiasi.
in un cielo qualsiasi.

che importa.

io e te e fragole rosso sangue
come quel giorno
che piovvero e io non c’ero.

nei brindisi dei nostri sorrisi
saluteremo i cieli avversi.

hai ancora il rossetto
sulle labbra amore.

sono le fragole.

cosa mi sono perso quel giorno…

champagne?