crepuscolare intesa tra versi e immagini.

crepuscolare intesa tra versi e immagini.

sabato 24 agosto 2013

Domani


“l’affastellarsi di frasi, mozziconi di respiro
le buone intenzioni e promesse da capogiro
mille cose e mille affanni differiti nel tempo
coltre di bugie pietose se sei senza scampo”

Questo frulla per la testa mentre mi preparo
e poi cerco nel sereno dei tuoi occhi la forza.
Non vi è rima che possa lenire l’inquietudine
che mi attanaglia e che non mi lascia fiatare.

Che fare? Vestirsi di sereno in attesa del buio
o ripetere allo sfinimento la nenia del domani?
Farò come quel gabbiano che urla ogni mattino
e attenderò che il tempo disegni il mio viaggio.


Domani.   

venerdì 23 agosto 2013

Luna tu, adorabile puttana

In quel tuo andare e venire notturno
acqua di mare vagabonda sulla rena
ora Vestale di riti e diafani amplessi
ora rapace maitresse, concedi favori.

Mutevole compagna di notti stranite,
assenti nel cuore, presenti tra le dita
una preghiera parrebbe uno schiaffo
meglio sarebbe uno sconto sul prezzo.

Tu conosci la mia ostinazione, tu sai
distruggo la mia casa per ricostruire.
Tu che governi la mia dicotomica vita
dimmi la strada che porta alla quiete.

È l’una tu non appari, la coltre è vuota.
In questa notte senza lucciole vaganti
l’attesa immalinconisce il tuo ritorno
il mare divora il mio castello di sabbia.

Mia adorabile puttana, in fondo ti amo.


giovedì 22 agosto 2013

A passo di danza

[non ho misura del tempo che mi separa dalla notte
aspetto, dietro a una porta senza nome, il mio nome
certo, da provetto guitto mistifico le emozioni, ma…
l’assito vetusto del palco non regge più la commedia]

Stupisce ancora, nonostante il passo sia incerto,
quel calpestar di orme sulla rena immalinconita
che mi trascina in un vagare senza alcuna meta
così, per non sembrare inchiodato ormai alla vita.

Se non ci fosse la certezza della tua mano sul cuore
mancherebbe il respiro che da sempre ci accomuna
a che pro allora arrovellarsi nell’attesa della chiama
quando il tuo sorriso mi accoglierà inevitabilmente?

Che danzi pure il tempo il suo falso minuetto, ora.

martedì 20 agosto 2013

Senza voce la mia storia

Della paura del temporale le mani in tasca
che stringono due conchiglie portafortuna
in quel campo sterrato senza colore e sassi
il pallone sgonfio stanco d’essere inseguito.

Della porporina arcobaleno di mille farfalle
che pennellava le dita bambine affascinate
tra le felci del declivio la vita aveva il fiato
spavaldo nella certezza del tempo a venire.

Della paura che torna ogni volta che tuona
e il temporale s’avvisa repentino nell’anima
ali di mille farfalle nello stomaco, muoiono
e rinascono il dì appresso malgrado la neve.

Della malinconia che ti prende al tramonto
quando è il momento di chiudere il racconto
quando le parole s’infilano le pantofole e poi
nascondono la fine sotto la coltre della notte.

Questo e altro potrei dirti ancora amico mio
ma il cuore tace al sopraggiungere del buio
nel tuono la voce è ormai amica del silenzio
nella notte afona urlo alla luna la mia storia.

Potrei dirti.

sabato 17 agosto 2013

Flashback di vento e spine

T’ho visto crescere piccolo rovo orgoglioso
delle tue acerbe spine color verderame
rotolavi sull'erg dell’insicurezza degli anni
rincorrendo arrogante falene adulatrici.

Ho inseguito il tuo respiro nelle stagioni
che imbrunivano inevitabili le tue difese.
Spine senza sangue ormai, secche e riarse
corazza immaginaria appesa all'omero.

Rosso di more e graffi nell'anima attendi
lo strazio dell’ultimo refolo di vento, ora.
Il deserto s’è innevato, trattiene il tuo aire
oltre le dune la pece del fondovalle è sirena.


Sarà canto del vento tra le spine.

domenica 4 agosto 2013

C'era una volta il blu

[i vecchi masticano i ricordi
come Andini coca tra i denti
e sputano il dolore sui piedi
come scorie di anni canuti]

Non serve. È illusorio placebo.
Penso, mentre immerso nel blu
tra laguna e cielo spolverato,
cerco un appiglio, un accento,
un sorso di memoria-rosolio
che lenisca lo sfregio del tempo.

Guardo il cielo. Il mare. Blu.

blu come le tute degli operai
che uscivano dai cancelli della Breda

blu come l’unico vestito elegante
che mentiva la tua età alla Domenica

blu come i jeans troppo stretti
che recitavano l’arroganza nei passi

Torno a masticar ricordi.

giovedì 1 agosto 2013

Senza paura (a fearless time)

Ho visto una rondine
dalle ali spezzate
arrancare testarda in cielo.

Ho visto un gabbiano
in arrogante delirio
credersi falco predatore.

Ho raccolto more e amore
e tra rovi sanguigni
ho perso le rose più belle.

Ho legato parole e versi 
ingabbiando frasi e pensieri
tra mura di carta vetrata.

Tutto come in un racconto
un film, una commedia,
un solo assito, un solo guitto.

-recita la paura specchiandosi-

Lo specchio è una cicatrice
taglia in due l’anima dolente
divisa e indecisa nella scelta.

-la paura è nata ieri, ma è figlia del domani-

So guys no fear, let’s go. Rock’n’ roll.


Facile a dirsi.