crepuscolare intesa tra versi e immagini.

crepuscolare intesa tra versi e immagini.

giovedì 23 gennaio 2014

Cinque sassolini

[ho cinque sassolini levigati dal mare
fondi di bottiglie infrante sugli scogli
erosi dal sale e sminuzzati dalla rena
pietre preziose per ingenue collanine]

Una nenia, una cantilena che non m’abbandona
quando lo sguardo s’emoziona nell'urtare l’onda
con affanno cerco nelle tasche quei piccoli sassi.
Fantastici ricordi di giochi bambini -sandali rotti-
perle di sogni colorati che più non appartengono
persi nella rincorsa del tempo sfuggito dalle dita.

[eppure li avevo conservati gelosamente
in quel fazzolettone a quadri rossi e blu
c’erano pure quattro cocche agli angoli
per non dimenticare che la vita è gioco]

Cinque sassolini -nelle scarpe- per ricordare.

martedì 21 gennaio 2014

Pacchi di pasta e sacchi di sabbia

[questo povero paese alluvionato
-fradicio di lacrime senza argini-
scrive la sua storia di re e aruspici
sulle pagine di un effimero diario
intingendo parole di sale marino
affoga la speranza con l’illusione]

Tra cinismo levantino e atavica emergenza
rapace del fragile terreno per innata accidia
recita con maestria la farsa del senno di poi.
Appeso al volubile inganno del Profeta Eletto
improvvisa il desco tra sacchi di bionda rena
e reclama pacchi di pasta insultando il cielo.

Ritma nell'aria un vecchio boogie-woogie.

giovedì 16 gennaio 2014

Quelli come me

Quelli come me
hanno ancora il blu conficcato sotto le unghie
brandelli di cielo stesi ad asciugare sul costato
bugiarde clessidre di sabbia divorate dal mare
e misurato adagio all'imbrunire del racconto.

Quelli come me
hanno molliche di gomma-pane nelle tasche
cancellano gli sberleffi che insultano le parole
scrivono il diario della vita su fragile cartariso
e abortiscono pagine piegandole come rughe.

Quelli come me
hanno nascosto cicatrici bianche riarse dal sale
colorato il dolore vestendolo da zigana indovina
spogliato le notti delle albe infilando lenti scure
e sputtanato i sogni cercandoli disperatamente.

Quelli come me hanno accanto donne come te.

lunedì 13 gennaio 2014

Il pescatore di lune

Il canale è una lavagna blu notte screziata
riflessi argento che guizzano e s’inseguono
quante albe ho deflorato in paziente attesa
intrecciando canapi di innocenti speranze.

Non ho esche affascinanti -solo dita ribelli-
che svogliate si sottraggono ai miei pensieri
divagano, nascondono la voglia del racconto
poi un brivido mi coglie e chiudo le imposte.

Non ho le mani forti e navigate del pescatore
che sanno di fatica e sale del mestiere antico
dietro i vetri mi accoglie il grigio ammuffito
di una notte indecisa tra il sonno e l’incanto.

-ho le canne in soffitta, ma la luna tra le dita- 

martedì 7 gennaio 2014

La solitudine dell'attesa

è un aggrapparsi alle nuvole
al confine della tua illusione
è aspettare -dolorosa ferita-
che solo il mare sa suturare

Così, anno dopo anno alzi nuove barricate
mattone dopo mattone il muretto a secco
sgretola immancabilmente al primo fiato.
Ti raccogli lassù, sui cirri dei tuoi pensieri
sgrani il rosario delle paure e degli errori.
Attendi. Il sole è metodico, non mancherà.

Nella solitudine dell’attesa la speranza.