crepuscolare intesa tra versi e immagini.

crepuscolare intesa tra versi e immagini.

sabato 24 dicembre 2016

La sottrazione dei pani e dei pesci

Dio, dove sei?

Sento l’urlo fin dentro me
urlo che scassa il petto
il torace è una discarica
di pietre riarse dalle bombe
dall’odio mentecatto
e concupiscente dell’uomo.

Uomo, dove sei?

Aleppo l’ho letta e straziata
negli occhi dei bambini
e il terrore che traspariva
in quelle pupille lacerate
da quell’orrore inspiegabile
m’ha gelato vene e parole.

Hai sottratto la vita
moltiplicando l’odio.

I conti non tornano.


domenica 18 dicembre 2016

L’aquilone in minigonna fucsia

È stato un bel viaggio.

Fu assai semplice, più del previsto,
bucare le soffici nuvole Biancaneve
-forse i sette nani furono distratti-
dall'aquilone in minigonna fucsia.

Eh sì, c’era voluta tanta carta velina
-arricciata sulle esili stecche di balsa-
anelli di colori impazienti -incatenati-
quasi coda di cucciolo in attesa felice.

Così, quando insieme lo inforcammo
fu spontaneo per noi alienare il molo
-gli occhi rapiti dall'approdo lontano-
che mai avremmo sognato così vicino.

Si volò nonostante il fragile equilibrio
-mentre la coda sferzava felice il blu-
Crono fu distolto dal fucsia malizioso
e noi beffammo le Parche in ambasce.

È stato davvero un bel viaggio -io e te-
a cavalcioni su quello strambo aquilone
che la nostra fantasia volle così audace,
giocoso ancorché ammantato d’astuzia.

Selene -in minigonna fucsia- ci sorride
parcheggiammo l’aquilone lassù….ieri?

sabato 10 dicembre 2016

Estro: esaltazione o pungolo?

Morso di tafano o resipiscenza tardiva?

[troppi i lustri, troppe le lune indagatrici
troppi i fogli infiorati di versi innamorati
troppa infine la comprensione materna
per le mani discole e riottose al richiamo]

Fu morso di tafano.

Ora sì, nonostante il torrido dell’estate
sia giustamente un ricordo sbiadito,
il pungolo delle mani -ridestate all'antico
sapere e ammaliate di nuovo dai colori-
ha sostituito di soppiatto l’estro dei versi.
Ma ho un laccio nella poesia che doma
l’imbizzarrire delle dita sulle tele virginee
e sa come riportarle al racconto sereno
di un anima ormai quieta nella dicotomia.

O resipiscenza tardiva?

Anima mia, l’amore ha sospiri colorati
e saperli catturare con poesie e pennelli
è esercizio che gratifica e esalta l’anima.

Lo chiamerei estro.

*immagine da web