crepuscolare intesa tra versi e immagini.

crepuscolare intesa tra versi e immagini.

giovedì 29 maggio 2014

Al mercatino (tra la menta e il coriandolo)

Colleziono i ricordi come francobolli usati
ritagli di vecchie cartoline dai colori sbiaditi
emozioni sbocconcellate, dai profili usurati
silloge raccolte in album di antica maestria
copertine gemelle, senza titolo, impolverate.

Ancora prove d’autore abilmente contraffatte
-rare istantanee di metamorfosi colte a metà-
bozzoli sfilacciati appesi al ramerino selvatico
spuntato in un coccio di terracotta ammuffita
quarti di vita, leccornie in offerta dal norcino.

Ho aperto un banchetto scrivendo l’ossessione
tra i versi del racconto ho esposto le mirabilia
sciorinate sul bianco delle pagine elettroniche
troverete la collezione tra paccottiglie di parole.
-i vecchi album ammiccano, lustrati a nuovo-

…ma non sono in vendita. Accumulo.

domenica 25 maggio 2014

Tu non saprai mai

…e ti scopri ipnotizzato
dal gorgo del lavandino
alzi gli occhi e t’incontri
straniero in un riflesso…

Ho parole bianche che svaniscono sul cuscino
-ingiurie scolorite dal tempo e dalla speranza-
mille battiti asincroni che straziano il costato
dita impudenti che disfano la tela di Penelope.

Tu non saprai mai le notti quando l’oblio cede
e cerco invano un sussurro che dica: non sarà.
La smorfia che appare sullo specchio ha l’urlo
della paura, sbaffo carminio sulla tela disfatta.

No, tu non saprai mai.

mercoledì 21 maggio 2014

Estemporanea

[vorrei accanto la tavolozza
i miei pennelli, i miei colori
l’odore acre dell’acquaragia
il mare riflesso sugli smalti]

Senza biacca e tele pronte
né cavalletto per sostenere
occhi ingordi che divorano
la bellezza del quotidiano.

Raduni di famelici gabbiani
-attesa nei sanguigni riflessi
di tende tese su Canal Vena-
mentre il pescatore prepara
astuzie per i guizzi argentati
che giocano la luce serotina.

Non ho ragione delle mie mani 
ormai son la fatica delle parole.


martedì 20 maggio 2014

L'altana sulla nuvola

E poi mi siedo e inseguo le emozioni
che volano alte e si perdono nel blu.
Dall'altana sulla mia nuvola attendo
altre primavere giovani e meno ostili.
Il sole pare ammutolito, si nasconde,
poi riappare, giocherellone irritante.

Non visto rondini, ancora.

-pensieri affastellati scivolano
e scorrono veloci nella mente
distratto seguo dal finestrino
i minuetti di aironi e garzette-

Ho accanto il tuo sorriso, tanto basta.
È malinconia nel sussulto delle ruote
e la speranza ha il colore della laguna.
Ho emozioni dispettose nello zainetto
che si burlano di un cuore viaggiatore
e l’altana sulla nuvola è vana panacea.

Non ho visto rondini, non ancora. 

giovedì 15 maggio 2014

Caramelle da una sconosciuta

Ti narrerò, riavviando i fili d’argento,
quasi fosse erba tenera su cui sognare
come abbia inciampato nella vita -ieri-
sedotto e impaniato da stagioni etere.

***
(eh sì che c’ho creduto alle loro parole
io che c’ho giocato -ora che cala il sole-
io che con loro litigo -così per pigrizia-
non ho avuto remore nell'impudicizia)

***
Ho raccolto foglietti d’oro spiegazzato
-ritagli d’emozioni divorate all'istante-
lusingavano con l’inganno anni melati
e ho succhiato la vita senza conoscerla.


martedì 13 maggio 2014

Oltre la vita, per la vita

Quando il silenzio perde la voce
è allora che dai nome alla paura.

Una cuna di luce come soffice bambagia
mi ha ninnato per quel tempo indefinito
era liquido amniotico di tepore materno
il cordone ombelicale di sicuro appiglio.

-poi la voce, il mio nome-

Mentre i led colorati erano stelle cadenti
nella sala operatoria accendevano le luci
sul proscenio della vita per la mia replica
nel folle Barnum d’arte e umanità varia.

Quando il silenzio ritrova la voce
allora dai un nome alla speranza.


lunedì 12 maggio 2014

A due marinai di terra

*dedicata a Fulvia e Fabio per il loro matrimonio

A due marinai di terra.

Non so quanti passi dovrò contare
prima che questa emozione si sciolga.

Ho dato la rotta a navicelle e zattere
cariche di vento, ansie e anni faticosi,
ho visto luoghi in cui solo a un padre
è permesso accedere ma, sempre,
ho lasciato l’emozione stivata nel legno.
Ora l’approdo è lì, a poche bracciate.

È lì che darò misura del mio esser uomo
prima d’esser padre, quando sarà difficile
distinguere il tremolio delle fiammelle
con la ruggine che scolorirà tra le ciglia.

Non so quanti passi dovrò fare, non li conterò
ma, quando la mano posata sul mio braccio
stringerà la mano che l’attende, getterò l’ancora.
E scioglierò il nodo che serra l’emozione.

Buon viaggio, figli.


giovedì 1 maggio 2014

Unbelievable melancholia

E poi ritrovarsi
nel sorriso di vecchie foto
accarezzare i profili
disegnare gli abbracci.

Chiudere l’album
col sospetto di un tempo
-sospeso-
e una pagina da riempire
con la foto mancante.

E poi ritrovarsi nel sorriso.
                                    -ancora-