…e ti scopri
ipnotizzato
dal gorgo del
lavandino
alzi gli occhi e
t’incontri
straniero in un
riflesso…
Ho parole bianche che svaniscono sul cuscino
-ingiurie scolorite dal tempo e dalla speranza-
mille battiti asincroni che straziano il costato
dita impudenti che disfano la tela di Penelope.
Tu non saprai mai le notti quando l’oblio cede
e cerco invano un sussurro che dica: non sarà.
La smorfia che appare sullo specchio ha l’urlo
della paura, sbaffo carminio sulla tela disfatta.
No, tu non saprai mai.
Nessun commento:
Posta un commento