crepuscolare intesa tra versi e immagini.

crepuscolare intesa tra versi e immagini.

lunedì 28 agosto 2017

Non puoi uccidere la nostalgia

Si può far finta di niente
davanti al ladrocinio di anni
all’idiozia, agli errori,  
all’albagia e l’imberbe boria,
allo scempio del dolore
che sta divorando il tuo tempo?

(puoi cantare in falsetto la vita
ma è squallida esibizione da guitti)

Si può far finta di niente
davanti alla migrazione di anime
alla cancellazione di storie
all’assassinio dell’umana pietà
alla mistificazione della paura
all’oblio coatto delle radici?

(puoi cantare la canzone bugiarda
della primavera di nuove chance)

Così t’aspetto ogni sera amica mia
il petto gonfio di emozioni
da incasellare, stipare nell’anima
affianco a ricordi svogliati,
timidi coprotagonisti della pièce.
Se solo riuscissi a non piangere.

Nostalgia, inevitabile compagna.

*immagine da web

sabato 26 agosto 2017

In attesa del temporale io e te, senza ombrello

Cerchiamo ansiosi, con occhi ormai rassegnati
una lama-parvenza di luce sincera e cristallina-
ma il volo alto, traverse involuzioni di gabbiani
spengono sul nascere desideri e ogni speranza.

Gioco crudele questo, quello di cercar conferme
ad un cielo ormai aduso a mentir ogni richiesta
e sappiamo entrambi che le fulminee nubi nere
gonfie di parole glaciali e versi cinerei bussano.

Senza ombrello, che fa?

(aquilone ancorato all’anima bimbo-paracadute
vestito dei colori di anni e di sogni attraversati!)

Non saranno le ultime gocce, gli ultimi spasimi
-di un cielo rannuvolato da improperi degli Dei -
dalla impazienza di Crono e della Nera Signora
che potranno mai confondere e spaurire i cuori.

No, quei gabbiani lassù volano alto e chiamano
-se il temporale è vicino passerà anche stavolta-
lascerà cicatrici sul calendario della vita, ma noi
abbiamo rubato i gessetti e alienato l’ombrello.

Ora aspettiamo e disegniamo cuori. 

* immagine da web

domenica 20 agosto 2017

Autarchia di un amore

Bastasse essere sempre se stessi
per amarsi a sufficienza -io e te-
e non dover appendere l’amore
alle labbra dell’amante lunatica.

E quel bastardo sospiro di Crono
non vestisse la tonaca del saggio
mentendo spudoratamente l’ora
allora sarebbe fantastica allegria.

-ma io e te-

Guarda laggiù l’onda muore sola
-non v’è spuma che la rimpianga-
e lo scoglio indifferente l’accoglie
se il mare non versa una lacrima.

Stanotte ti racconterò dell’amore
che ci sommergerà come marea,
forse la luna -amante prezzolata-
ci concederà lo sberleffo a Crono.

Basterà.

*foto da web elaborata

domenica 13 agosto 2017

Non sono Ugolino

Prima che la mia anima scordi la fantasia
e che il cuore perda lo scandire dell’amore
voglio sgranocchiare ancora parole e versi
e sfamare l’appetito immanente di poesia.

Voglio dimenticare su un naviglio di carta
-varato ai piedi di una laguna indifferente-
le mille e più lacrime raccolte in un pugno
pagine allibite di ricordi e utopie disattese.

[occhi distratti seguono l’alzavola in volo
mentre i gabbiani reclamano il loro cielo]

Prima che Sant'Andrea chiami al vespero
il ghiaccio che ancora m’ottunde scioglierà
e il rivolo di versi liberi dei lacci Luciferini
ricomporrà poesia in una danza sabbatica.

Voglio ricordare ogni motto, ogni parentesi
lo tsunami d’emozioni sommergerà il cuore
così dita rattrappite rivivranno al richiamo
dell’alzavola che coraggiosa sfida l’azzardo.

[la fame rinchiusa nel gelo azzanna la gola
ora che libera pretende poesie da divorare]

Non ho versi per te in pasto famelica ombra
non voglio spaccare il cuore ora che sorride
non ho dizionari appesi al mio cielo di carta 
non ho più lacrime per navigare l’orizzonte. 

E non sono Ugolino.

*foto da web elaborata