crepuscolare intesa tra versi e immagini.

crepuscolare intesa tra versi e immagini.

mercoledì 24 gennaio 2018

Piedi di piombo

Ho riempito le tasche di mare/laguna
mille fogli di parole, coriandoli iridati
e l’amica che m’attendeva là sul molo
-la fantasia- oramai avrà preso il largo.

Non ho più spiccioli di cuore -pavido-
da spendere per il biglietto e resto qui.
Qui, dove la fatica di scrivere è spesso
contarsi bugie per confortare l’anima.

-ma resto qui-

Qui dove amarsi è sfidare il tramonto
e il cuscino è spia prezzolata del letto.
Il tuo sorriso non lenisce ansie canute
(crepuscolari viaggi di ricordi azzurri)

Non ho più spiccioli di cuore -utopico-
per un respiro che non sia a metà volo
e cerco un paio d’ali nel suk sotto casa
vorrei scambiarle con poesie ripudiate.

-ma resto qui-

Ho riempito le tasche di luna burlona
mille fogli di parole-coriandoli iridati-
e l’amica che non mi lasciava mai solo
ha perso la pazienza, ha sciolto le vele.

Io e i miei piedi di piombo.

*foto da web elaborate

martedì 23 gennaio 2018

Controluce

stamattina mare e cielo si fondono
come lastra d’acciaio riflette lividi colori
il sole basso e abulico occhieggia tra le nuvole
taglia e abbaglia gli occhi incauti -invadenti pettegoli-

tagli bisturi di cerusico inesperto refrattario al dolore
abbagli lampo solerte araldo d’incipienti tempeste
graffi l’anima come artigli di gatto dispettoso
eppure ammali e catturi cuore e poesia

Racconti amore? -riflessi di laguna-

Ma tu non ci sei.

Controluce.


venerdì 19 gennaio 2018

Acqua, fuoco e cenere

Se anche tu -come me-
vorrai l’abbraccio del fuoco
non devi temere il vento
né l’onda che poi ci cullerà.

Saremo vita -comunque- 
nell’attimo stesso della fine
né ci mancheranno i salmi
se i figli canteranno i ricordi.

Il vento sopirà l’ansia del mare
l’attesa del pugno di cenere
spaccherà il cuore, ma poi
saremo acqua e fuoco -io e te-

Come ora.

Allora.

*immagine da web

martedì 16 gennaio 2018

Claustrofobia

Passione.

L’amore raccontato ai margini dell’età
che sta consumando lo stoppino dei ricordi
è dolore rappreso che va piano cicatrizzando.
È lo sguardo del cielo, un invito a muoversi,
rinnovare il ritmo ormai desueto delle lenzuola.
Se non fosse che il mare raccoglie perle
-lacrime perse sulla rena da amanti distratti-
potrei raccontarti storie di cuscini sfatti,
occhi distrutti dinanzi lo specchio del mattino.

Visione.

Pennelli e tele intinte e violate da colori crudi
-sfumature dell’anima vendute all’asilo del cuore-
racconti di sogni, pulsioni, desideri inespressi.
Mentre dalle ciglia piovono schegge d’arcobaleno
e le mani ancora confortano il mio viaggio
allontano l’atavica, alienante paura del bianco.
S’agita in questo spicchio di cielo compresso
la mia inquietudine, il desiderio di cieli diversi
il respiro è aria che solo colori e parole regalano.

Senza, soffoco. 


martedì 9 gennaio 2018

Passami una mano sul cuore

Ed ora passami una mano sul cuore
schiva le trappole che v’ho nascosto
-protezione dagli amori fuori tempo-
lasciati accarezzare dall’ostro ribelle.

Sarà semplice bere dalle mie labbra
le parole ora affrancate dalle catene
-timide falene amanti delle illusioni-
ali incenerite al cospetto dell’amore.

La neve che s’ostina sui miei capelli
insegna la saggia autoironia ai tasti
nonostante il vento del sud lusinghi
ma tu passami una mano sul cuore.

Ora conta le spine.

*dal web-opera di Rabarama

lunedì 8 gennaio 2018

Dell’amore -della vita- comunque

Appunti trasognati sparsi qua e là.

La gerla della pazienza è colma,
non c’è più spazio, non riesco
a stiparvi l’ignavia, l’idiota ferocia
e la scialba memoria dell’uomo.

L’insofferenza è acuta, pungente
la voglia di mollare tutto e volare
tra i sogni più dolci della fantasia
va facendosi strada nell’anima.

[solo le mani non ubbidiscono
per la consolidata e perversa
abitudine di vellicare la tastiera]

Poco male, aspetterò sino la fine
del volo planare sui resti del cuore,
ma non ho appigli né spiragli
tra le nuvole che divorano la luce.

E che vanno infittendosi.

Ma tu sognami, sognami com’ero
-mia poesia recalcitrante all’urlo-
sogna ancora il mio cuore bambino
mentre giocava con l’abecedario.

Dell’amore. Della vita

Comunque.

*foto da web