Appunti trasognati sparsi qua e là.
La gerla della pazienza è colma,
non c’è più spazio, non riesco
a stiparvi l’ignavia, l’idiota ferocia
e la scialba memoria dell’uomo.
L’insofferenza è acuta, pungente
la voglia di mollare tutto e volare
tra i sogni più dolci della fantasia
va facendosi strada nell’anima.
[solo le mani non ubbidiscono
per la consolidata e perversa
abitudine di vellicare la tastiera]
Poco male, aspetterò sino la fine
del volo planare sui resti del cuore,
ma non ho appigli né spiragli
tra le nuvole che divorano la luce.
E che vanno infittendosi.
Ma tu sognami, sognami com’ero
-mia poesia recalcitrante all’urlo-
sogna ancora il mio cuore bambino
mentre giocava con l’abecedario.
Dell’amore. Della vita
Comunque.
*foto da web
Nessun commento:
Posta un commento