Quante volte ho cercato di scriverti l’amore
-nonostante la coltre di neve sui miei anni-
quante volte ho abortito parole sulle labbra.
[Ora vorrei riavere
nuovamente la poesia
per volare alto, guardare
il nostro mondo
con la levità del
volo falcato di un albatro
ma con la vista
acuta del falco pellegrino
e la leggerezza di
una falena incosciente.]
E l’inchiostro di more così caro alla memoria
-scolorito sulle pagine consumate dei ricordi-
è illeggibile pei campi inesplorati del domani.
Perciò leggimi ora che l’inchiostro sa di mare
e gli anni sono il sale del libro scritto insieme.
Leggimi, ancora.
*dedicata a Conny, mia moglie
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