crepuscolare intesa tra versi e immagini.

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sabato 10 ottobre 2015

Di cattive parole, pensieri e cattivi maestri

Nebbia e parole.

Che ne sai della nebbia che si taglia a fette,
coltre di bambagia che ovatta i pensieri
e li restituisce dall'arcano affamati di sapere
mentre insegui il caldo profumo del pane.
L’odore dell’inchiostro fresco sul quotidiano
parole appena nate -panni stesi ad asciugare-
parole divorate con cura -infine ripiegate-
in fretta -sottobraccio- inseguendo il tram.

Pane e cattive parole.

Delle parole che il denaro ha ammaestrato
ha coartato, sconfitto e soggiogato a se.
Ha assunto come precarie -nude di valore-
sfruttate in agorà di falsa libertà di pensiero.
Di quelle che hanno incartato le speranze 
-fantasmagoriche promesse della tecnologia-
e t’hanno spacciato per progresso l’ingordigia
nei rottami di una pretesa gioventù di pensiero.

Quattro soldi di becera chimera.

“Pecunia non olet” dicono i cattivi professori
invitandoti alla corte del gran ballo globale
protagonista e vittima dello spettacolo gratuito.

Balle. Il denaro puzza.

Di morte.

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