crepuscolare intesa tra versi e immagini.

crepuscolare intesa tra versi e immagini.

sabato 23 marzo 2013

Appunti


-sembravano solo appunti-
Frasi ansanti, sogni distratti.
Poi, parole presero la mano.
Scrissero. Senza veli.

straccia quei fogli

-sembravano solo appunti-
Appesi alla sedia. Accanto
una scrivania in disordine.
Un racconto. Una vita.

impietosi ficcanaso

-parole che giocavano-
Inseguivano pagine rubate
dal vento. Foglie avvizzite.
Una poesia. La mia.

anche se in fondo…

-sono solo scarabocchi-
Perché dar loro importanza?
È la tua vita? Altri specchiano
il loro volto nei tuoi occhi.

Appunto.

giovedì 21 marzo 2013

Ora d'aria per un cuore coatto


Siediti qui accanto a me
ora che ti ho fatto posto.

-parlami-

Lo so il marmo è freddo
e il panorama è spoglio
il mare è ancora livido
ma è tutto ciò che resta.

Dicono sia primavera
ma tu non credere loro.
Voci di gabbiani farisei
mercanti dell’inganno.

-parlami-

Hai freddo? Stringiti a me.
Così fai pace con l’anima.

-è finita l’ora-

lunedì 18 marzo 2013

Tra sampietrini e primule aspettando Primavera


T’aspetteresti il sorriso di una primula
fiorita tra i sampietrini divelti dall'odio
e il precario saluto del vento marzolino
quasi limite dell’incazzatura d’una bora?

Lassù una tuta blu che sventola appesa
al torrione della ciminiera finita in fumo.
Maria non fabbrica aquiloni di lamiera
e la speranza è pari alla forza del vento.

È rabbioso stupore negli occhi disperati
e urla senza lacrime in quei visi d’ebano.
Non ci sono primule tra i sampietrini né
tra i caschi ammaccati e volantini piegati.

Dissero: che vuoi, è il nuovo che avanza.
Asfaltarono il sorriso delle rare primule
che una stagione asfittica e sparagnina
aveva venduto come magnanimo obolo.

Dissero: la Primavera, sai, si fa attendere.
Ma sì l’attesa fu inganno pei figli dei fiori,
e mentì spudorata alle generazioni arabe.
Lei, madre e meretrice di ogni speranza.

È primavera, t’aspetteresti una primula?

domenica 17 marzo 2013

A ovest la paglia brucia


A ovest il rosso scolora
sanguina cielo nel verde salato.

-ho un panama di paglia
ha la tesa stopposa, egoista-

A ovest il sole tradisce il coro
ferisce gli occhi di lacrime stonate.

Odio non è qui con me stasera
non sento le gambe sotto il tavolo.
L’oro del vino s’insaguina straniero
nasconde l’attesa, accetta l’inganno.

A ovest il sole scivola bugiardo
vende una fola impagliata di verità.

-ho un panama di paglia
ha la tesa sfilacciata, arrogante-

Vittoria non è qui con me stasera
non ha gambe sotto le lenzuola.
Il soffitto racconta la sconfitta
alle mani, inerti pesi di marmo.

A ovest il sole ormai è morto
l’est paziente conquista la luna.

-ho un panama di paglia
ha la tesa paurosa, vigliacca-

A ovest la paglia brucia.




mercoledì 13 marzo 2013

E tu


Scivolo.

Braccia di bambagia
-zucchero filato-
mistificano il dolore
accolgono il tuffo.

È morbida follia
–appiccicosa-
questo danzare
di caduco autunno.

Pensieri marinai
-insaziabili nottole-
appesi al fiocco
invocano la brezza.

E tu.

Non lasciare che io scivoli
nel dolce trucco del tempo
il mare che attende la riva
ha perso l’onda sugli scogli.

domenica 10 marzo 2013

La seicento con le portiere controvento


fammi porre le chiavi sul cuscino stanotte
sai ho parcheggiato sulla nuvola qua sotto
partiremo quando il vento sfinirà il canto
rivedremo questo film come in un drive in

È tempo -che ritrovi, io-

È tempo che si ritrovi la dignità del verbo
la forza dei sentimenti di fronte all’insulto
l’orgoglio della neve di fronte all’arroganza
e l’amore pei ricordi come pei fragili figli.

È tempo -che bastardo, io-

Bastardo vento che stanotte graffi l’edera
e strazi con note di ruggine sulle imposte
ho ciglia gonfie di pioggia salata –urlano-
mentre osservo una pellicola a me aliena.

È tempo -che mondo, io-

Non ti capisco mondo non ti ho mai capito.
Ho una seicento con le portiere controvento
lascerò le porte aperte al sogno sarò aliante
riabbraccerò i ricordi nel sogno sai, è tempo.

Sorridi -ho le chiavi, io-

venerdì 8 marzo 2013

Ancora mimose, nonostante


Mi specchio nei vostri occhi.
Anche quest’anno come ieri
come sempre -arrossisco-

Come posso augurare allora
un cielo diverso se ho perso
la luce delle stelle soffocate
dalla protervia, dalla paura
dell’uomo che misconosce
la parola amore? -disagio-

Ancora mimose? Sì, ancora.
Luminose schegge di volontà
in un cielo di cambiamento.

Nonostante.


venerdì 1 marzo 2013

Stanotte, sul tetto


stanotte
il lamento
di una gatta
in amore
ha rovesciato
il sogno
ora
dal tetto
vedo
una gatta
in amore
sola
sul letto
che scotta

svegliami