crepuscolare intesa tra versi e immagini.

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giovedì 17 luglio 2014

Precario graffito nel cielo di Gaza

Ho messo all'incanto due occhi di brace
un pugno di sabbia, una kefiah laureata
una kippah corrosa da ancestrale simun
due giochi incoscienti di lacrime attigue.

(ha cassetti ricolmi dell’odio mistificato
il canterano dell’antica ipocrisia europea)

Ho cercato la madre di questa ira abietta
barava per strada i suoi torti per ragioni.
Sull’eterno sudario di questa povera terra
sono impresse le tracce dell’indifferenza.

(ha cassetti con alamari e tiretti di cedro
l’omertoso custode dei silenzi prezzolati)

Granelli di sabbia raggrumati negli occhi
come acini di sangue di rosari analfabeti
e mute preghiere a un Dio misconosciuto
hanno bestemmiato l'orrore delle bombe.

(ha cassetti di menzogne e Dei da citare
per blasfeme discolpe di atroci vendette)

Ho messo all'incanto anche la mia anima
-ho occhi ormai stanchi tra ciglia di pietra-
se il mondo aprirà i cassetti alla speranza
l’ipocrisia seppellirà tra macerie di parole.

(l’odio alienato diverrà gessetto d’artista
il graffito precario artiglierà le coscienze)


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