“che ne sai
dell’attesa che uccide mentre il ventre reclama?”
Eppure avrei germogli da regalare alla tua terra
inaridita,
avrei figli che non potresti disconoscere senza vergogna
saprei anche impadronirmi di questi versi nati prematuri
dal ventre di un poeta che s’aggrappa ai sogni per
vivere.
“che ne sai della
pece che t’avvolge quando guardi il mare?”
Ti rispondo onirica figlia di Selene -sogno ad occhi
aperti-
forse la coscienza dei miei limiti, della mia passata
ignavia
spingono a dipingerti così come ti vedo senza falsi
pudori
e uccido la pece del mare nelle mie notti bianche di
calce.
“una tela non lava
la pece del tuo mare, anima inquieta!”
Lo so.
"Moonlight" -Acrlico su tela 30x40-