Acrilico su sughero
cm.30x40
crepuscolare intesa tra versi e immagini.
martedì 21 febbraio 2017
mercoledì 15 febbraio 2017
martedì 14 febbraio 2017
sabato 11 febbraio 2017
Ecco, noi
Lo strillo bussa sugli
scuri, rimbalza
-arrochito nella calle
cerca conforto-
forse un’alzavola, un
gabbiano irato.
Nulla mi distrae in questo
momento
la notte mi avvolge nella
sua zimarra
mi regala pensieri limpidi
pel futuro.
-rumori di vetri chiusi in tutta fretta
strazi di amori scompigliati all'apice-
Seguo distrattamente
rivoli sul vetro
indugio gli occhi dinanzi
ai ghirigori,
assorto nei miei pensieri
scrivo di me.
Intingo ciglia nel
calamaio dell’anima
sono versi che moriranno
in un amen
fiochi al principiare del
nuovo giorno.
Sei qui, in queste parole,
accanto a me
mentre graffio vetri vedo
il tuo sorriso
sento il tuo respiro, i
tuoi seni pulsare.
Così la melanconia pian piano
dissolve
e il tempo che ancora incatena
il cuore
trova rifugio sotto la
sottana di Aurora.
-mormorio di vetri chiusi dolcemente
sospiro di un amore sempre all'apice-
Ecco, noi. Comunque.
(lo strillo è un’eco
sbiadito che muore)
lunedì 6 febbraio 2017
No.
Ho sognato che cadevo nel vuoto.
È in queste notti orfane di luna arancio
che la tela non ha l’allegria d’acquerello
ma il cobalto della volta celeste barcolla
vira in nero pece che spaurisce l’anima.
Ho sognato che cantavo senza voce.
Sai ho visto il dolore, conosco la paura
il groppo in gola che non t’abbandona
e non vale metterlo all’incanto nei ceri
Crono affamato è scaccino inesorabile.
Ho sognato la solitudine dello
scoglio.
E poi cercare le nostre orme sulla rena.
Se il mare rifiuta l’abbraccio della riva
e ritira il suo respiro orfano della luna
potrei forse seguitare il nostro viaggio.
No.
sabato 4 febbraio 2017
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