Tempo.
Sgattaiola lesto dalle dita
come ladro smaliziato
in una notte senza luna.
Filtra sinuoso dalle
nocche
come irresistibile danza
di procace odalisca
discinta.
Ancora un sorriso, un
respiro
sì, ne godo di soppiatto
lo rubo alla vita, spudorato.
Onirico ora mi attraversa
-la tua schiena tra i
papaveri-
è canto per le mie labbra.
È tempo.
Laceri il cielo -mantide
golosa-
mentre il mio respiro,
ratto
si aggrappa unisono al tuo
urlo.
Brandelli d’azzurro tra le
dita
-sorridi al nuovo cielo-
il sogno è una vampa
rossa.
Furtivo raccolgo papaveri
-ne farò un racconto-
stempero amore tra le
nuvole.
Io drogato di tempo -di
attimi-
sento i versi pulsare, poi
l’incipit è nei lacerti di
cielo.
Opium.
Opium
Acrilico su tela
60 x 120