crepuscolare intesa tra versi e immagini.

crepuscolare intesa tra versi e immagini.

sabato 29 settembre 2012

Il camaleonte e la mantide blasfema


Un bellissimo tramonto sul soffitto
incorniciava la luce tra le imposte.
Il sole arrossiva incontrando la sera
l’amava da tempo, silenziosamente.
L’acqua del canale danzava sinuosa
nel riflesso di quell'amore colorato.

Ciondolavo indeciso nella tavolozza
alla ricerca dell’abito giusto, quando
l’incontrai. Passeggiava tra i cuscini.
Bella e seducente sembrava in attesa
mutai velocemente l’abito e la invitai.
Danzammo una notte infinita, fu mia.

Nell’amplesso la ingoiai avidamente.
Mi divorò pian piano l’anima. Dentro.

Un dejà vu? Forse.

“Sono la vita -masticò- non ricordi?
quella mantide puttana che alla fine
vuole mercede, non regala orgasmi.”

La vomitai al mattino ai piedi del letto.

Sta ancora bestemmiando.

(ho cambiato pelle. e cuscini.)

mercoledì 26 settembre 2012

Quindici minuti da rendere


Ieri ho firmato una cambiale a Crono.

Ho tra le mani un po’ di tempo a tempo.
Ho riempito tutti i buchi dell’anima.
Ho aggiornato le lancette della mia vita.

Mi è rimasto un quarto d’ora tra le dita.

Quindici minuti. Che faccio, glieli rendo?
No. Li ho pagati troppo cari, me li tengo.
Tanto il tempo passa, non se ne accorge.

Domani, forse, se non li avrò divorati…

martedì 25 settembre 2012

Ultimi chicchi di grano maturo


Prima di andare ruberò un po’ di spazio,
-straccetti di nuvole su cui raccontare
anni come chicchi di grano maturo-
scriverò di noi in questa vita sfarinata.

affonda le mani nel costato
stringimi il cuore, ascolta.

I battiti stanno suonando le ultime note
-parole inaridite di semi mai germogliati
nell’affannosa ricerca di carta sul rigo-
perse sul margine dal compositore acerbo.

la canzone è finita, catturala.
poi il vento la canterà per noi

È per te.



domenica 23 settembre 2012

Luna, stelle e peperoncino


La falce di luna sfrigola tra le stelle
come uno spicchio d’aglio in attesa
e il gabbiano insonne recita volute
rubate alla nottola ubriaca di luce.

Questa notte surreale nei suoi umori
mette in scena una pièce irripetibile
dalla panchina riservata ai sognatori
attendo i protagonisti al proscenio.

Un’inquietudine di polvere argento
ha invecchiato la pagina nell’attesa
al finale manca solo il peperoncino
non fallire questo recital anima mia.

…intanto la luna sfrigola lassù…

martedì 18 settembre 2012

Lo specchio dietro l'angolo


ho asfaltato chilometri d’anima
col bitume dell’arroganza.
ho percorso ciecamente strade.

-mi aspettava a ogni angolo-

spesso la sera il rotolare dei dadi
incrinava le attese. non lasciavo
quel catrame di mere illusioni.

-mi ha messo all’angolo-

l’ho sfidato. nell’ultima mano
ho barato nel dare le carte.
ha vinto lui. in corner però.

lunedì 17 settembre 2012

Calcinculo e gabardine nero


-vent’anni di sfrontatezza-
se la giostra non ha prezzo
e spesso non vale il biglietto
a muso duro contro la vita

-bastano i pantaloni-

Erano come il calcinculo
della giostra di periferia.

-chi prende il fiocco vince-

Sì, volavo alto quella sera
quasi aliante nei pantaloni
nero gabardine di sartoria.

Scorticai l’ebbra vanità
rotolando l’amore venale
sfiorito sul verde piagato.
Nel campo dietro la giostra
la paga d’apprendistato
fu il prezzo dell’arroganza.

Non ricordo a chi dedicai
le quattro note stonate
di quella sera senza luna.

-non vinsi un altro giro-

Fu un calcinculo nel buio
nero pece come i pantaloni.

Di gabardine. Smessi.


sabato 15 settembre 2012

Tra la salvia e il rosmarino


quattro del mattino. notte straniata.
arruffata silhouette ciondolo in cucina
i sensi acuiti da un’insonnia recidiva.
ascolto l’aroma del caffè borbottare
e passo in rassegna le spezie allineate.

déjà-vu...
manca solo la Marlboro tra le labbra.

amo ancora coglierti all’improvviso.
le mani in alto inguantate di farina
gli occhi mistificatori di rimprovero.
e mentre il sorriso lievita sul tavolo
ti arrendi al gioco antico dell’amore.

quattro del mattino. il caffè è gelato.
e pensare che le stelle paiono forellini
nel cielo colapasta rovesciato all’insù.
insolito copricapo di un mondo alieno
ai sapori e gli amori che la notte regala.

déjà-vu…
lievita l’amore tra la salvia e il rosmarino.

venerdì 14 settembre 2012

Se fosse poesia...


…come aquila
ad ali spiegate lacerando l’infinito
raggiungerei il limite dell’orizzonte
superando le ingiurie e gli affanni

-invece resto-
inchiodato a sogni viepiù rarefatti
a braccia aperte sulla cima del Golgota
nel ridicolo tentativo di vanità blasfema

…come mantide
divorerei anche i resti del nostro amore
nelle ultime tracce di notti stralunate
l’insaziabile fame di te mi dilanierebbe

-invece sazio-
di voglie inappagate e chetate giocoforza
scendo a patti con il tempo creditore
e pago le mie cambiali di anni incalzanti

se fosse poesia…forse basterebbe

domenica 2 settembre 2012

Di rose e lamponi scolora l'azzurro


quando colori e profumi confondono
e la memoria balla sul filo del sogno
anche la laguna pare verde declivio
che apre le porte al roveto dell’anima

non è possibile. eppure il profumo
è inconfondibile. rosa canina. sì.

laggiù la linea dell’orizzonte appare
intrico di rovi verde sottobosco.
un sottile filo di bruma cela il mistero
e la sensazione permane. testarda.

rose selvatiche e lamponi colorano
questa improbabile aurora marina.
enigmatico l’intrico che mi affascina
-linea di confine sogno/realtà-

intingo di rose e lamponi gli occhi
e il mare sprofonda. l’azzurro scolora.

non svegliatemi. non ora.