Quel piccolo
naviglio di sambuco
-incerottata e
traballante chiatta-
s’è insabbiato su
un lido avverso
ora reclama la tua
guida esperta.
Presuntuoso
timoniere del vento
solcavo il mare
infido degli anni
-dimentico e
inesperto marinaio-
rincorrendo sirene
immaginarie.
*****
La notte è dolce matrigna di visioni
-quanto vorrei
essere traghettato-
laggiù oltre il limite rosso del mare
dove l’oltre ha la divisa dell’infinito.
Stasera il sole incendia il tramonto
-è illusione o desiderio recondito?-
io e te in un mondo di eguali utopie
sul piccolo legno che avvera i sogni.
Cuore e sambuco, L’Eden è vicino.