Non ho più niente da dire,
da dare
su questo foglio avvizzito,
stanotte.
Sabbia tra le lenzuola la
tua ombra
che m’insegue sul bianco soffitto.
Avevo nuotato allora controvento
-io, vela lacerata dallo
tsunami-
delle emozioni straripate
nel cuore
ma la rotta alla fine s’è
affogata.
Davvero l’ancora s’era
incagliata?
[ho barattato quattro versi decrepiti
per una scatola di colori rinsecchiti
ho perso metro/misura del racconto
e il bianco sa di giallo stantio e avito
sì, potrei cullarmi rannicchiandomi
tra il cuore e l’anima come un tempo
ma passerei secoli d’ignavia barando
e mistificando il dolore con la paura]
Non ho più niente da
chiedere
a questo tempo annoiato, insonne.
Un tordo mattiniero e
imbolsito
ha perso pubblico e
palcoscenico.
-ma canta, niente di più-
Un gabbiano arrochisce
lontano.
"Il Pensatore" A. Rodin
immagine elaborata
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