notte bastarda/d’attesa
alla stazione
luna al finestrino/riflessi
d’emozione
sogno d’un viaggio/appena
consumato
rap sans-papiers/cartone
e compensato
Aveva un’età indefinibile nel pianto
-quel ricordo appeso alla notte-
come neonato ingordo alla mammella
strabuzzava gli occhi feriti dalle stelle.
Hai mai sentito il cuore piangere?
È un singhiozzo ritmico, quasi un rap.
Se hai orecchie per amiche, ascoltalo
se hai anima a sufficienza, fermalo.
Ormai dorme all’addiaccio su una panca
supino, la testa alle stelle inchiodata
da tempo su un cuscino di compensato,
mentre il sogno gli rincalza la coperta.
Di cartone.
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