[Io sì che
sapevo nuotare
non mi sono
mai voltato
a contare i
passi dispersi.
Il mare è una
lavagna blu
le orme
-gessetti spuntati-
stridono nel
far di conto.]
Ti racconterò
-tra respiri spezzati-
di un viaggio
senza alcun bagaglio
con un ticket
vinto al botteghino
di un baro
del gioco delle tre carte.
Appoggiata al
nero di una sottana
la ruggine
della falce brilla ancora
e il ghigno
di una luna meretrice
agghiaccia lo
scandire dell’attesa.
Prima che la
pece mi inghiotta
apri le
braccia, prenderò il largo.
E ricorderò
che sapevo nuotare.
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