Con l’anima -falena/étoile
immalinconita-
che rincorre la luce
danzando ore insonni,
mentre il cuore rifugge
dai ricordi dolenti,
picchietto sui vetri un’emozione
irrequieta.
[falsa trapunta azzurra il
cielo che albeggia
tinge di rosa il grigio
cadaverico della calle]
Vorrei avere la passione
arrochita dell’urlo
del solito gabbiano
innamorato ma arrocco
-quasi fossi il re in una
ipotetica scacchiera-
che la partita della vita
costringe all’angolo.
[affogo nell’effimero rosa
che ora avvizzisce
tutti i buoni propositi che
fioriscono all’alba]
Allora mi manca la tua
mano, il tuo respiro
-quel tuo minimizzare/esorcizzare
il dolore-
con il tuo sorriso e la
certezza che la partita
non è finita ancora è tutta
da giocare io e te.
Il cielo rabbuia il rosa
scolora ma sorriderò.
Promesso.
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