[ho cercato invano
un’indovina
una medium che
legga la mano
ho incrociato solo
mani protese
bestemmiavano il
loro domani]
Datemi un portone, una banchina
due dadi d’osso di bianca calcina
un mazzo di vecchie carte truccate
e una vita che non sia una roulette.
Datemi il tempo che ancora resta
lo sputtanerò alla prossima mano
su quel tavolo dove girano le carte
i croupier d’un gioco immaginario.
Datemi infine un polmone d’acciaio
uno scafandro, una tuta d’amianto
tre cerini per dar fuoco ai fantasmi
di questa notte che insegue l’aurora.
-nudo senza assi nella manica-
[ho ancora
due battiti nel cuore
userò
l’anima come pace-maker
dicono che
sia mal di primavera
e il caffè
nella tazzina si fredda]
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