Nel cartoccio di carta-paglia strinata
macchiato e scolorito da lune imbolsite
infilo straccetti di illusioni abbrustolite
che s’affastellano come patatine fritte.
-ho coscienza del buio che sopraggiunge-
Scivolo sui piani paralleli che delimitano
l’irreale confine tra sogno e realtà, poi
le nocche illividite s’imporporano, stringo
tra i pugni schegge di stelle ammutolite.
Non ho più cuore per andare oltre, allora
sbriciolo questa falsa notte in frantumi,
m’acconcio nel cartoccio di carta-paglia
e vivo, per non morire nel lasciarsi vivere.
-spaventapasseri orfano della sua luna-
Nessun commento:
Posta un commento