crepuscolare intesa tra versi e immagini.

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lunedì 9 giugno 2014

E' un cielo di garza

È un cielo di garza.

Nell'imbrunire una rondine smarrita
volava stranita, straniera all'amplesso
di un cielo di garza dal respiro velato
che piombava le ali, affogava il canto.

Cercava una nota, un angolo strappato
un assenso alla fuga da quel cielo ignoto
così la voluta era uno sgorbio, un insulto
e il canale attonito rifiutava il suo palco.

È un cielo di garza.

Il profumo di caffè ha mitigato il dolore
quella piccola spina che piaga il costato
la delusione per l’appuntamento perso
per lo spettacolo agognato nell'inverno.

Un ultimo, sommesso garrire, un saluto
o forse un lamento, chissà, verso un Dio
che simile all'uomo stravolge i percorsi
e muta il suo canto in urlar di gabbiano.

Cuce nella calle il pescatore il suo cielo
rammenda con l’accia la garza violata.


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