S’agitano in nuvole di
piume pensieri
scapigliati, arruffati
versi s’affacciano
la mente liberata da
legacci di miserie
spazia oltre il vetro e
s’accuccia docile.
Questo pencolare del
limite alla vista
ogni volta mi tiene -mi
ubriaca i sensi-
questo narrar della
laguna che ritrosa
s’apre all'inatteso cuore
di salso verde.
Mi prende sai -mi
strania-
Vorrei ricordare ogni
parola, ogni volo
che sfugge al mio
annotare e al ricordo
non so quale magia accada
ma è la vita
la laguna che recita sul
palco di barene.
Così mentre la corriera
fagocita lo zaino
con gli occhi fissi
all'isola che ci attende
incido nella memoria
-quasi scalpellino-
l’emozione che ti
racconto in un attimo.
Guarda -oltre il vetro- la
vita sa di sale.
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