Sarà stata solo fortuna?
Poi mi raccoglieranno, accucciato
come feto sul selciato
-pulviscolo lunare e sale
marino- sarà il tempo di mezzo
in quell'indeciso
brontolio degli Dei che il cielo si aprirà
saranno finalmente more
di gelso e roselline di Maggio?
O forse no. Troppo il
desiderio, troppa la foga giovanile,
troppo il vuoto nello
stomaco al solo proferir “distacco”?
Ma era un tram che
passava e la corsa era di sola andata
gli anni cigolavano, hanno
lasciato tenerezza negli occhi.
Forse sì. Nulla è mutato
se non la falsa misura del tempo
il pulviscolo lunare -giocosa
metafora- è figlio del mulino
che ha macinato amore e
vita e ha impastato pane azimo.
Quel tram che ha ballato
sui binari quasi fosse su un ring.
(sto ancora ballando il
biglietto è scaduto -rivedo il film-
e non ditemi che sono
fortunato, perché potrei crederci)
Pulviscolo lunare e sale
marino negli occhi. Forse piove.
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