crepuscolare intesa tra versi e immagini.

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giovedì 5 maggio 2016

Pulviscolo lunare e sale marino

Sarà stata solo fortuna?

Poi mi raccoglieranno, accucciato come feto sul selciato
-pulviscolo lunare e sale marino- sarà il tempo di mezzo
in quell'indeciso brontolio degli Dei che il cielo si aprirà
saranno finalmente more di gelso e roselline di Maggio?

O forse no. Troppo il desiderio, troppa la foga giovanile,
troppo il vuoto nello stomaco al solo proferir “distacco”?
Ma era un tram che passava e la corsa era di sola andata
gli anni cigolavano, hanno lasciato tenerezza negli occhi.

Forse sì. Nulla è mutato se non la falsa misura del tempo
il pulviscolo lunare -giocosa metafora- è figlio del mulino
che ha macinato amore e vita e ha impastato pane azimo.
Quel tram che ha ballato sui binari quasi fosse su un ring.

(sto ancora ballando il biglietto è scaduto -rivedo il film-   
e non ditemi che sono fortunato, perché potrei crederci)

Pulviscolo lunare e sale marino negli occhi. Forse piove.


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