Cercami -tra l’aurora
e l’alba mi sono perso-
là in quello spazio
di tempo angusto e sottile.
Sapevo la strada conoscevo le erme guardiane
-questi anni innevati hanno cementato i passi-
e Caronte non si spende per tragitti così brevi.
Cercami -anche se la
laguna mostra i denti-
ma la nebbia è
coltre che spariglia gli errori.
Sarò lì e il tempo tra le dita avrà tela e colori
-ricordalo stanotte quando il ventre bugiardo-
busserà allo sterno e il cuore sussulterà ansia.
Cercami -non perderti
tra i bisticci dubbiosi-
dovresti sapere
quanto profondo è l’amore.
Non mi sciuperò più nella conta inutile, sterile
-e gli anni non sono tacche incise sul marmo-
mi sembra ieri, stringimi che il cuore sussulta.
Ma tu cercami.
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