E venne il tempo.
Il vento straniero spirò
oltre il monte,
i passi sulla rena ebbero
nostalgia del mare
e la luna guidò le onde
che li rapirono.
E venne il tempo.
Il ricordo di amori appesi
ai sorrisi tacque,
la rosa sfiorì sul
davanzale dimentico dell’acqua
e la luna rise al cane
solingo che abbaiava.
E tornò il vento.
Atteso da versi ormai
sfiniti dall’ignavia,
sconosciute parole
rotolarono sul foglio irridente
e la poesia -perse le ali-
tornò al bozzolo.
Ma scrivo, è tempo.
Comunque.
Nessun commento:
Posta un commento