Ieri mi sono scordato di morire
o ero già morto e non lo sapevo?
“Vedi amore mio com’è
difficile
mettere ogni attimo del
dolore
in fila indiana uno dopo
l’altro
come tanti soldatini agli
ordini
di un Dio dispotico e dimentico?
Basterebbe ricordarsi ogni
tanto
che il nostro calpestare
il tempo
è vita solo se l’amore lo
sostiene.
Eppure la notte dipinge di
neve
sogni e irrealtà sulla
tela di pece.”
Farò un nodo sull’anima.
Domattina.
Ora vieni qui e fammi
morire.
*opera di Rabarama
Nessun commento:
Posta un commento