immaturo amore da
cogliere
sfidando le ferite
adolescenti
attraverso le spine
del tempo
togliendo il velo
alle illusioni
Erano rovi -ancora pungono-
Spogli, acuminati rovi.
Nessun frutto da cogliere
poche le more aliene riarse
ancor prima di nascere.
Eppure lì, dietro quella siepe
abbarbicata sulla sponda
di un fiume d’acqua malata
millantava amore una rosa.
L’abbaglio occhieggiava
attraverso le spine carceriere
e il dolore pareva sorriso
e il desiderio alibi al dolore.
Un’illusione -seppi poi-
Quando le spine incanutirono
e allentarono il morso al cuore
oltre la siepe rinsecchita trovai
solo polvere di un fiore mai nato.
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