Ancora mi aggrappo
ai sogni di bambino
alle meraviglie che
riempivano gli occhi,
quando lievi e
iridescenti galleggiavano
gli anni come bolle
di sapone inarrivabili.
Ero già nato quando diverse primavere
replicarono lo stupore della prima volta
poi inevitabili inverni uccisero i sorrisi.
Lasciatemi rannicchiato nella mia bolla
con gli occhi all'oblò, rivolto all'azzurro
cullandomi a mezz'aria sfuggo il mondo.
Posizione di privilegio, fuga dalla realtà?
Che importa, in fondo non sono mai nato.
Allora non chiedetemi perché ora sorrido.
Perché è una fiaba, forse…
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