la nebbia sui Navigli
ha il sapore
del fumo dei troppi
camini accesi
di ferro di tram
morti sulle rotaie
-poveri sogni a
riposo negli ospizi-
Cadono i veli, come Salomè discinta
la laguna mostra seni candidi, lattei
e anche sinuose, ventre piatto, teso.
Il vento aggrotta il respiro del mare,
il gabbiano sfugge bricole ghiacciate
e le alghe, capelli sciolti tra le onde,
avviluppano quasi tentacoli brinati
le emozioni affogate di apnee coatte.
Nuda al settimo velo emerge la verità.
statua di sale sulla
riva mi specchio
l’acqua rimanda
l’immagine stinta
il respiro
lattiginoso riempie la gola
ma qui la nebbia ha
un altro sapore
…dopo l’ultimo velo sarà cielo sereno.
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