Perché non stupisco?
(perché quando vedo le immani tragedie dipinte
-quasi fossero repentine cattiverie dell’universo-
sorrido mesto: è un déjà-vu che viene riproposto)
Strano paese, il mio. Pare un vecchio calzino rattoppato
ironicamente steso nell'acqua ad asciugare -fradicio-
zuppo di lacrime dimentiche di eguali sventure passate.
Eppure solo mezzo secolo ci ha separato dagli anni di
Creso
dove gli arcobaleni erano stelle comete e gli azzardi
portavano l’oro come Magi ma sotterravano veleni futuri.
Il rispetto violato dall'ingordigia lasciò tacitamente
posto
all'omertà, e l’arroganza del denaro allo sfruttamento.
Anche la coscienza dell’osceno stupro che si perpetrava
fu affossata nel tempo dalla pigrizia illusoria del
benessere.
La terra parve ingoiare senza alcuna lagnanza l’insulto
e ogni ingiuria venne celata nelle colate di calce e cemento.
…la memoria ghiacciò nel “frigo” comprato a rate.
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