Non conosco più il rossobruno
e il verdeoro dei platani antichi
ora il mare colora con batuffoli
d’acquamarina sparsi sulla rena.
I passi non crocchiano l’allegria
rivelano l’incedere disarmonico
e il canto delle foglie d’autunno
è perso lassù, è strida arrochite.
Che importa ora il vento t’invita
a un ballo, quasi fosse gran festa.
Lo stupore è il sorriso nelle note
di un valzer musette, metto le ali.
-t’irride l’autunno tinto di mare-
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