la poesia è una
trappola di trine d’argento
cattura parole -prede
ingenue ammaliate-
impania versi nella
ragnatela e li appende
come bozzoli in
attesa di dischiudere le ali
Stanotte finalmente ho liberato le parole
son volate qui accanto a te al tuo cuscino.
Spezzo fili d’argento -ingannevoli catene-
e disfo la tela con versi di tenerezza alati.
È inevitabile.
Quando vedo la dolcezza nel tuo sguardo
-benché la sera corroda i battiti del cuore-
Aracne m’inganna e scrivo diari bambini
preda impaniata nella trappola d’argento.
Tra le tue braccia.
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