Hanno ucciso
il lupo cattivo
le beghine
sfilano in gramaglie
ora il vizio
lo portano al collo
il pelo
titilla l’utero distratto.
Il necrologio
del bar all'angolo
recita accanto
alle tazzine da caffè
il rosso
pennarello insulta il lutto
e il corteo è
diaspora tra le paste.
[l’assassino che si cela nel costato
dell’algido cuore restio al nuovo
è chiarore delle zanne nella notte
che alletta e violenta il femminino]
Hanno ucciso
il lupo precario
coscienze
ipocrite brindano il fiele
la stola blu sulla
gru della fabbrica
è sirena muta
agli occhi disperati.
La lapide al
cimitero pare un erme
epitaffio la
stola appesa al marmo
deflorato dal
rosso fulvo del pelo
dileggia
l’ironia viscida del potere.
Nessun commento:
Posta un commento