Noi, passeggeri
delle terre di mezzo
poeti chimerici
dalle rime stralunate
architetti senza
riga e filo di piombo
viviamo schiacciati
tra cielo e terra.
Ho questi versi inchiodati nella mente
-mentre apro le imposte svelo l’arcano
di questa notte passata senza ricordo-
annullata dal buio di un sonno coatto.
Notte impiombata, senza alcun sogno
eppure viva, palpitante m’ha respirato.
Ho partorito un mattino senza sangue
melanconica copia d’una tela di Durer.
Noi, viaggiatori
precari senza licenza
grassatori a mano
armata della vita
scalpellini consumati
di lapidi ignote
saremo divorati
dalla nostra ignavia.
Ho spuntato la matita battendo i tasti
-quanti scarabocchi incisi nella mente-
Fantasie ricorrenti dell’anima inquieta
che cerca rifugio dai mostri leviatani.
Ho immaginato.
Nessun commento:
Posta un commento