Poi tornare nel
recinto
a liberar falene riottose
disabituate alla
libertà.
Sai, han dismesso
le ali
-la porporina sfarinata-
è scia iridata nel
sogno.
*****
Nel respiro di fuoco che la terra oggi sfiata
ritaglio un fazzoletto d’azzurro solo per me
vorrei regalare un volo sereno ai miei versi
se fosse poesia quell’alito che mi è rimasto.
Le ali di carta velina colorata non reggono
tu -mio cuore aquilone- hai nascosto balsa
logorata e colla liquefatta per cieco amore,
ma così il volo è bugia travestita da sospiro.
Ho piegato il luccichio della carta stagnola
seguendo le istruzioni dell’abile rivenditore.
Sorrideva mefistofelico alla mia goffaggine
..ho qualche dubbio, fallirò anche stavolta?
Carta velina e stagnola -un volo in maschera-
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