E feci capolino
tra le cosce d’Aurora:
gli occhi mi si
riempirono di lacrime.
Straniato in un
cortile di calzoni corti
lacrimavo la
tristezza a quattro suore
Anch'io ho
inciso sui banchi di scuola
col temperino
l’ansia di sfottere la noia.
Ho fatto
capolino tra le cosce avvizzite
d’Atena, nell'età che vorrebbe saggezza.
Ma è più forte di me, prendersi sul serio
vorrebbe dire aprire gli occhi al pianto,
così rido e nonostante sia imprevedibile
vivo questa vita come l’ultima zingarata.
È troppo
chiedere un sorriso agli Dei?
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