Non è l’aria di Natale
non l’agrodolce profumo
di mandarino sulle dita.
Non sono aghi di pino
che crocchiano allegria
ai passi sotto le scarpe.
Non è la piva nomade
non l’invito di ceri accesi
è un’apnea che sa di sale.
“non ancora” -è urlo di sirena-
[Ora il Natale
sulla marina
sfila gelido sul
bagnasciuga
e l’inverno indossa
la morte.
Sul corso cristalli
sanguigni
allettano etere
incellofanate
come strenne donano
oblio]
“non ancora” -è tuono di bomba-
Namastè mondo, è ora.
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