[Seduto tra le felci, recitare versi allo gnomo
custode del fungo dal cappello rosso a pois.
Nascondere nel risvolto dei jeans fiori di loto,
penne timoniere di gabbiani sbadati, reginette
scolorite dal sale, un paguro triste e sognare
di avere ali a sufficienza per tornare a casa.]
-se solo sapessi come-
Vedi -cuore mio- non ho versi
marinari -oggi-
per incantarti le labbra, ma
pensieri terragni.
E’ una crociera gratis nella
fantasia questa
ho burlato lo gnomo piccolo
Caronte precario.
Seduto sulla rena asciugo al
sole di questa estate
vendicativa i sogni intrisi
della rugiada silvana
e consolo il cuore raccontandomi
di incontri
con balene albine, Moby Dick e
Capitani Achab.
-se solo sapessi cantare-
Troppo cuore giullare mal s'addice a un vecchio
-viandante portoghese- come me
che attraversa
gli anni sulle ali della
fantasia pur di non pagare
il prezzo del biglietto sull'accelerato
della vita.
La meridiana degli anni
racconta di ombre testarde
sempre più lunghe, riottose a
qualsiasi mediazione
se non fosse che il cuscino
stanotte non m’ha patito
lo gnomo mi è apparso tra le
piccole foglie d‘edera..!
-se mi ridate il sogno, ci
provo-
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